Cinque ragazzi bianchi che suonano un favoloso rythm'n'blues. La storia l'avete già sentita e narra della sciattezza insolente dei grandi rockers. Come i primi Rolling Stones. Ovvero Mick Jagger a cavallo di una Honda 350 colore verde acido, settantotto miglia orarie e negli occhi lo sguardo stupido e dissoluto di chi sta pensando che forse avrebbe preferito una Harley Davidson. I Mistery Girls dicevo, sono giovani, anzi peggio, hanno proprio la mia stessa età e la cosa mi fa incazzare alquanto. Perché al secondo colpo, realizzano questo "Something In The Water" con la mitica In The Red Records (etichetta per la quale a casa dovreste avere uno scaffale a parte!), piantano donne, studi e motori e iniziano a girare il mondo dispensando l'eterno verbo. La musica dell'età della pietra. Il Rock.

Certo non saranno mai esuli capricciosi. Non si perderanno mai in Francia tra lussuose ville, magnifiche modelle e droghe di ogni tipo ma sulla scia dei loro nonni sapranno come si suona del buon rock'n'roll. Ubriaco e bastardo al punto giusto. Questo disco è un gioiello e già dall’ attacco furioso di "Autumn Turns To Fall" (che cazzo di ritornello idiota è?! lo adoro, affanculo! vi odio!) sai già che per un mesetto non lo toglierai dal giradischi. Tonnellate di handclapping ruffiani, chitarracce wah-wah slabbrate e bluesy e slinguazzate di armonica che fanno indurire la patta dei jeans. La meravigliosa semplicità di questi nuovi "idiot savant" ed i loro fradici umori lascivi. Farebbero ballare e divertire chiunque. Perché mischiano in maniera originalissima Chuck Berry (come si fa a non citarlo ovunque, in continuazione? Paadreee! Perdonali! Non sanno ciò che fanno!) Bo Diddley e John Lee Hooker coi New York Dolls e gli Oblivians – e se non conoscete queste due band lasciate stare, cliccate su un'altra recensione o tornate a giocare alla playstation.

Ebbene, che altro dire? Dovrei "descrivervi" 'ste 13 canzonette? Naaaa... vi toglierei tutto il gusto. Fate voi. Provate per credere. "Something In The Water" è un disco che mette addosso una gioia pazzesca di vivere. Che fa venir voglia di scendere subito in strada e abbordare belle ragazze, ballare in mutande, bere Martini, mettersi il cravattino anni '60 che con la camicia nuova e la giacca di velluto sta da dio, incontrarsi con gli amici e fare casino, spaccare l'intera strumentazione della sala prove (il tutto, contemporaneamente!). E che il resto vada tranquillamente a farsi fottere...

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