Purtroppo noi italiani, molto probabilmente più di altri, (si sa l'esagerazione è insita nel nostro dna), siamo particolarmente esterofili; guardiamo sempre all'estero, senza accorgerci che qui abbiamo tutto, e per gran parte delle volte anche meglio, pieno zeppo di un'originalità strabordante e una personalità fuori dal comune: quante band si possono additare come originali e fautori di genere veramente fuori dai parametri normali conosciuti? Citiamo ad esempio Ephel Duath, Morkobot, Ufomammut, Ensoph, Thee Maldoror Kollective, Ovo, Ronin, Klimt 1918, Forgotten Tomb, tra le tante. Band che all'estero hanno un seguito invidiabile, mentre qui, come si suole dire, non se li caga nessuno se non una ciurma di appassionati cultori dell'underground.
A questa schiera di band sconosciute da noi, ma meritevoli di lodi si aggiungono questi grandiosi Mystical Fullmoon: formatisi nel lontano 1994 a Milano, usciti alcuni anni dopo con un lavoro completamente autoprodotto (Beyond Sorber Passages, 1999), dove assemblavano un semplice e diretto black metal, senza fronzoli, pregno dell'insegnamento della scuola norvegese; da allora il buio.
"Scoring a Liminal Phase" arriva a por fine al periodo oscuro della band, ed è un lavoro ambizioso sin dal sottotitolo, "Ten Strategies For Postmodern Mysticism", dieci strategie per un misticismo postmoderno, un lavoro in cui s'incontrano scontrano anime differenti, dove la bellezza dei testi va di pari passo al sostrato musicale, pieno com'è di rimandi a band di culto come arcturus, borknagar, ved buens ende, ulver, aborym, tutto condito da uno sguardo al cosmo simile a quello proposto da band come limbonic art, e soprattutto affilato da una personalità fuori dal comune. Si parla di sperimentazione ovviamente, un'unione quasi perfetta di black metal, futuristico industrial, psichedelia, jazz, dark-noir, synphonic-metal, space rock, avantgarde all'ennesima potenza: strettoie impazzite e raggelanti di black scandinavo della miglior scuola si scontrano con aperture maestose ed epiche prese in prestito dalla miglior classe sinfonica, sostenuti qui niente meno che dalla Bulgarian National Radio Orchestra; luminescenti salite psichedeliche si intelaiano nella rete stretta di partiture algide, elettroniche, a volte ambient, altre martellanti simil-industrial, altre ancora pionieristiche scalate space, con una perfezione che supera ogni immaginazione (si vede dalla data posta ad ogni brano - testi e musica - di quanto lavoro c'è stato dietro, più di 12 anni a quanto pare).
Dicevo quasi perfetta, perché vedo ancora margini di miglioramento soprattutto in alcune lungaggini di troppo (l'album dura più di 70 minuti), e in alcune soluzioni elettroniche che possono ancora di più essere arricchite da particolari significativi; ma è come cercare il pelo nell'uovo in un album che va oltre, nel vero senso della parola, che sa scavare nel profondo, sa esplorare con coraggio territori già ampiamente battuti in passato da altre splendide formazioni, anche tricolore, ma in modi sorprendentemente originali. Sa emozionare.
I Mystical Fullmoon sono tornati, anche se della loro prima stagione di vita in pochi se ne ricordano, e adesso come non mai sono qui per restare.
Perciò smettiamo di guardare oltre lo stivale, i MF sono qui per dimostrarci ancora una volta, se non si fosse capito, che l'italia da tanto tempo ormai insegna un certo modo di intendere la musica, tutto particolare, tutto nostro: è come la lingua, nessun inglese, o tedesco, o di qualsiasi altro paese sia, potrà mai parlare l'italiano come noi, con le stesse cadenze e con gli stessi accenti, lo parlerebbe inglesizzato o tedeschizzato, è solo nostro, così come nella musica, nessuno ci potrà levare il nostro modo di comporre e creare ed emozionare, anche se a volte ci ostiniamo a tutti i costi a copiare roba americana o chissà di quale altro paese, l'impronta rimane sempre, ed è questo che amo della nostra terra: l'emozionare sempre, il calore anche in un genere come il black metal, come in questo disco.
Levate i paraocchi e fatevi avanti perché questi ragazzi vi stupiranno!
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