Da anni assistiamo a innumerevoli commistioni tra la musica (neo)classica e il metal, con esiti a volte pacchiani e mal riusciti e a volte invece con buoni risultati. C'è dunque qualcos'altro da aggiungere che non è stato detto dai vari gruppi ("-oni" e "-etti")? Beh, potrebbe essere.
I Nachtreich sono un progetto musicale nato in Germania (precisamente in Baviera) nel 2003, le cui colonne portanti sono tali Peter Honsalek (viola, piano e tastiere) e Uli Kaineder (chitarra, basso, tastiere, contrabbasso e violino), ai quali si aggiunge il guest Roman Sladek (batteria). Finora hanno prodotto solamente demo, 6 in tutto, ma solo gli ultimi due sono pubblicazioni ufficiali. La cosa particolare di questo gruppo? Innanzitutto non si gettano in orchestrazioni imponenti (credo non abbiano nemmeno la possibilità economica per tentare l'impresa) ma danno sfogo unicamente al loro talento personale, cimentandosi con una musica cameristica sobria, incisiva, a volte dai sapori vagamente campestri, altre volte con tono più "tempestoso", accompagnandola da una componente metal che il più delle volte sembra essere solamente una stampella, un supporto, un mezzo per dare corposità e spessore sonico. Altra particolarità è che il tutto è esclusivamente strumentale.
In questo "Sturmgang" del 2009 si alternano tracce con contaminazioni metal (ma un metal "autunnale", privo di assoli o arzigogoli vari; mesto, come le foglie che cadono) ad altre unicamente di musica da camera, con protagonisti il pianoforte e la piccola sezione d'archi. Ci si accorge subito che è qualcosa di diverso dal solito e di buona fattura: l'opener "Im Sturmwind" è un buon «riassunto» delle varie componenti che coesistono, mentre la seguente "In die Ferne" (una delle tracce migliori) ci dimostra la loro abilità come musicisti classici. Il sottofondo del vento e la mestizia degli archi dipingono un quadretto crepuscolare, delicato, autunnale. Con la seguente "Abschied (Ein letzter Gruß...)" i tempi iniziano ad allungarsi (questa traccia è lunga 13 minuti abbondanti). Potremmo suddividerla idealmente in tre parti: una prima parte cameristica, una seconda caratterizzata dalla commistione metal/classica e una terza parte completamente ambientale, con il solo sibilo del vento come protagonista, che ci invita ad andarsene con lui. Nella seconda parte però a un tratto sembra che gli strumenti siano addirittura leggermente fuori tempo. Traccia ambiziosa che se fosse stata più breve avrebbe avuto un maggiore impatto. Le tracce seguenti infatti, secondo me, peccano di una eccessiva lunghezza che ne diluisce troppo l'impatto. La successiva "Der verlorene Weg" è una leggera sonata di pianoforte, le cui note fioccano delicate come neve bianchissima. Ma anche qui, la lunghezza (8 minuti) penalizza lievemente la valutazione di una composizione che poteva benissimo essere più breve. La penultima "Von Sturm getrieben" segue i dettami della commistione metal/classica/da camera impartiti dall'opener mentre la conclusiva "Erinnerungen" (11 minuti e mezzo) è quasi totalmente cameristica, salvo la parte finale che vede nuovamente l'aggiunta dell'accompagnamento metal.
Per essere un demo la produzione è buona, l'idea è notevole, l'esecuzione più che soddisfacente (salvo quell'imperfezione della traccia 3). Risente però dell'eccessiva lunghezza di alcune tracce, lunghezza che a volte si rivela dannosa perché le diluisce troppo, quando un minutaggio minore avrebbe garantito un impatto maggiore. Tenendo conto quindi della proposta differente che offrono in questo campo, della padronanza che dimostrano di avere degli strumenti classici e del feeling "autunnale" che questo demo crea, io assegnerei un 3.5, che vedo costretto ad arrotondare - al momento e per le ragioni sopra citate - per difetto.
È tuttavia un ascolto consigliato, una valida parentesi per chi, come me, preferisce la voce della pioggia alla prepotenza della canicola estiva.
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