Un bambino cerca suo padre. Un bambino sfortunato perde sua madre quando ne avrebbe più bisogno. Una storia sbagliata, direbbe qualcuno.  Una storia africana, anni '30, anni '40. Egitto, corno d'Africa, addirittura Yemen.

Il Mamba Boy ha un paio di amici, ma non va a finire bene. Ha un sogno, ritrovare suo padre, andato in Sudan a cercar fortuna. Jama, il Mamba Boy, sostanzialmente cresce. Un romanzo di formazione, complessivamente ben scritto. Certo non una pietra miliare, ma Nadifa Mohamed è nata nel 1981 e questo è il suo primo libro, di tempo ne ha.

Leggete questo libro, abbiamo bisogno di incominciare a capire l'Africa, oltre che parlarne. E romanzi come "Metà di un Sole Giallo" e Mamba Boy (Neri Pozza Editore, 2010) ci possono dare una mano. Non è un mondo da noi così lontano, se ci ricordiamo chi controllava il corno d'Africa negli anni '30/'40. E di certo qui gli italiani non fanno una bella figura, è narrata la loro sconfitta per mano inglese, la loro ingenuità se vogliamo, la nostra ingenuità. Ingenuità che pagammo e che anche gli incolpevoli somali pagarono, gli etiopi, gli eritrei. 

Un romanzo di formazione si diceva, di formazione senza dubbio (c'è la crescita interiore, oltre che fisica, di Jama) e picaresco addirittura. Romanzo picaresco perchè il viaggio è al centro del racconto, Mamba Boy viaggia in lungo e largo, con mezzi di fortuna o senza alcun mezzo, affrontando le peggiori difficoltà, fra personaggi abbruttiti e altri integri e positivi nonostante tutto. Un romanzo di formazione, per formare noi.

 

Ora parti, e se la tua strada ti porterà

In boschi soffocanti fitti di alberi di Agar

Luoghi immersi nell'afa, aridi e secchi,

Dove fatichi a respirare, e la brezza non arriva

Possa Dio alzare uno scudo d'aria fresca

Tra il tuo corpo e l'assalto del sole.

"Gabay" di Moxamed Cabdula Xasan

 

O esercito di piccoli vagabondi del mondo,

Lasciate le vostre orme nelle mie parole.

Da "Uccelli Migranti" di Rabindranath Tagore

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