Il “Grand Guignol” rappresentato a Parigi fra il 1897 e il 1962, non é solo il teatro degli orrori ma la celebrazione del lato oscuro della nostra esistenza, che permane attraverso il tempo, le culture, i costumi e le religioni. Questa piccola introduzione, un riassunto delle note di copertina, é necessaria per capire le sensazioni che l'ascolto di questo lavoro ci trasmette.
Macabramente incuriositi dalla copertina, ci addentriamo nell'ascolto. Ci accolgono freddamente dei suoni che Horowitz spande nell'atmosfera come fumi di zolfo sui quali Baron alterna violente bastonate, dopo arriva anche Bill emettendo striduli suoni mentre affila un coltello sulle corde della chitarra. Naked City entra nella mente di un schizofrenico che si prepara per uccidere, compie l´atto con tutta la sua furia, si siede ai bordi di un ruscello per lavarsi le mani dal sangue ed i suoi pensieri si alternano senza una logica continuità fra il premeditare e l´istinto deviato, la soddisfazione per l´atto compiuto e la sete di nuove violenze.
E´ancora in agguato come un gatto, i battiti del cuore sono lenti ma fortissimi e profondi, si getta ancora sulla vittima e in un orgia di indescrivibili mutilazioni ne arranca i pezzi, poi guarda il cielo e contempla i suoi demoni. Cosí é la sua vita, danza di morte, alla ricerca di un nuovo sanguinario orgasmo che lo appaghi in quell'atto sempre piú insoddisfacente, prigioniero delle sue ossessioni, di quel ciclo continuo che non lo abbandona, di desiderio, sangue, calma e ancora voglia.
Sono quasi diciotto minuti di viaggio nell'orrore, uno dei pezzi piú belli dei Naked City.
Ci aspettano poi traduzioni di quattro compositori che chiudono la prima parte del cd:
“Debussy - La Cathedrale Engluotie” tratto da “Syrinx” del 1910, una composizione per pianoforte abbastanza anomala del suo repertorio in una straordinario arrangiamento, che ci mostra le grandi doti di Zorn. Da Brividi.
“Scriabin – Tre Preludi, opera 74” un altra trascrizione di composizioni per pianoforte tratte dalla ultima opera del compositore russo.
“Orlando di Lasso – Prophetiae Sybillabrum”, un manoscritto del rinascimento, pezzo molto suggestivo.
“Ives – The Cage” un suo “Lied” (parola tedesca che designa la canzone al piano accompagnata dal canto), che sembra non entrare nel contesto se non interpretandone il testo:
A leopard went around his cage
from one side back to the other side;
he stopped only when the keeper came around with meat;
A boy who had been there three hours
began to wonder, "Is life anything like that?"
“Messiaen – Louange a l´eternité de Jesus” chiude questa parte di “cover”, musiche di ampio respiro, melanconiche, tristi e desolate che per contrasto fungono da introduzione alle trentadue schegge impazzite che seguiranno in puro stile Naked City estremo (scuola brevitá e coesione D.R.I.) trentadue crimini, stupri, martellate sul cranio, cadaveri riesumati, incesti, addomi squartati, maiali sodomizzati....
La prima parte dell´album veramente riesce a trasmetterci orrore, desolazione e alienazione, mentre i pezzi finali sono piú adatti ai film splatter di serie B tanto cari a Zorn, con scene abominevoli ma che ci regalano anche un sorriso sarcastico o proprio divertito come quello che hanno i nostri eroi quando fra una mitragliata e l´altra si guardano in faccia o vedono quel pazzo di Eye gridare come un porco al mattatoio.
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