"Fight": scontro, combattimento.

Guardando l'immagine di copertina di capisce immediatamente che questi quattro brutti ceffi stanno andando in guerra; una guerra personale fatta di sonore mazzate uditive. Si formarono ad Atlanta sul finire degli anni ottanta, ma emigrarono a Londra dove posero le basi per la costruzione dell'album. Poco, pochissimo seguito ebbero; ed infatti sparirono presto dalla circolazione. Peccato perchè il disco è una deflagrazione crossoveriana imponente e massiccia.

Living Colour, Fishbone, Mordred i riferimenti più vicini al loro sound; con in più un'esplosività Hardcore-Thrash a metà strada tra i Bad Brains e gli Anthrax di "Among The Living". Ebbero la dannata sfortuna di pubblicare il disco nel 1993: anno santo per il crossover, visto gli album prodotti proprio da Living Colour, Fishbone ed anche Primus.

I Naked Truth non danno una direzione precisa alla loro musica; preferiscono fondere insieme generi diversi, andando a creare un cocktail dai mille colori. E lo fanno con una perizia tecnica che lascia basiti: undici brani coinvolgenti e trascinanti.

L'Hard Rock dell'iniziale "The Door", addirittura il Doom simil Death di "Tormented World" (che nel conclusivo minuto d'improvviso acquista una velocità esecutiva micidiale, con gli ultimi secondi che ricordano i Mr. Bungle di Mike Patton); "Downtown" che pare venir fuori da una jam session tra Prince ed i Red Hot Chili Peppers. "Black" che incontra e sposa il Jazz; la furente rabbia Hardcore di "Third Eye Spy". Una versatilità con pochissimi eguali.

Lo sballo infinito nelle lunghe "Fight" e "Red River": due brani dalle mille variazioni, dai mille cambi di ritmi e di suoni. Il modo migliore per ricordare i Naked Truth; nulla mancava alla band. Nulla avevano da invidiare alle band che segnalo sopra; davvero un mistero il loro NON successo.

Ad Maiora.

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