All'inizio del 2015 esce Apex Predator - Easy Meat, sedicesimo album del leggendario gruppo grindcore Napalm Death.

Ma prima della recensione, una premessa : ormai chi sono i Napalm Death ? Della lineup originale non resta nessuno. Sono ancora in grado di fare buoni dischi grind o riciclano se stessi, scimmiottando i tempi di "Scum" e "From Enslavement to Obliteration" ?

Dopo l'interessante title track doom (ricordo che spesso I gruppi grindcore si sono voluti avvicinare al doom, come gli stessi ND con "Morale" o come nell'episodio più recente della discografia degli Agoraphobic Nosebleed, "Arc"), si alternano brani più minimali e vicini all'hardcore punk degli esordi ad altri che suonano più death metal, genere che ha caratterizzato un periodo del gruppo nei primi anni 2000.

Notevoli in particolare i pezzi "How the Years Condemn", "Dear Slum Landlord" (la quale ha un inizio con la chitarra di Harris quasi stoner-psichedelica), "Hierarchies" (altra canzone particolare, dove si arlternano growl classici a sonorità più melodiche e in pulito) e la traccia conclusiva "Adversarial / Copulating Snakes". Noiosi brani come "Bloodless Coup" e "One Eyed" che danno l'impressione di essere episodi fin troppo classici e senza idee. Per approfondire sull'album e sui testi consiglio di guardare questa video-intervista con track-by-track al leader Mark Greenway : https://www.youtube.com/watch?v=4ZEApwLTI0A

In conclusione buon disco, non ottimo, 3 stelle e mezzo sarebbero l'ideale ma abbondo a 4 per la band che ha dato vita al grindcore e dopo 30 anni, anche se ha altri componenti, non si ridicolizza come tanti gruppi metal.

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