Mi accingo a fare la mia prima recensione e voglio cominciare con questo gruppo, i "Nashville Pussy".
Non a tutti potranno piacere ma comunque sia lo sporchissimo hard rock di questa band è una certezza per chi ama questo genere, che per fortuna resisterà sempre a qualsiasi trend, commerciale o non commerciale che sia.
Il gruppo sul palco è incredibile, trasmette un'energia indescrivibile, ti coinvolge (io li ho visti anche a Roma e devo dire che è stato uno dei migliori concerti della mia vita... orge, gente ubriaca stesa in terra, risse...) e le due maiale che suonano mezze nude ti fanno andare in ecstasy. Infatti la chitarrista Ruyter Suys ai concerti dà sempre luogo a spogliarelli progressivi che alla fine della serata la vedono seminuda a improvvisare blow-jobs alle bottiglie di birra del cantante Blaine.
Lasciando da parte queste premesse (forse un po' troppo spinte): i NP ci sanno fare e i loro pezzi divertono e si lasciano ascoltare. La qualità non si discute anche se ovviamente ad un orecchio non abituato a questo tipo di musica i pezzi tenderanno a sembrare tutti uguali (magari simili agli AC/DC).
Dall'iniziale "Words Of Widsom" alla conclusiva "Age Of Pamparius" la parola d'ordine è una sola: PUSSY!
Questa parola ci fa dimenticare tutto e, per un attimo, anche le dichiarazioni razziste del cantante che sembra piú che altro ricadere nel cliché da sudista con bandiera degli stati confederati al vento e doppietta spianata.
Un mix incredibile di sesso, droga e rock'n'roll. Imperdibili.
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