Nathalie (Giannitrapani) è una cantautrice di grande talento, dotata di una voce policromatica molto espressiva e di una originale vena melodica.

Il successo è arrivato nel pieno della sua maturità artistica, dopo anni di gavetta che l'hanno portata ad accumulare molto materiale inedito; materiale già apprezzato da un piccolo ma fedele stuolo di ammiratori che la seguono da anni nelle sue esibizioni in locali di Roma e non solo. Il trampolino di lancio finale è stata la vittoria del talent di Rai 2, X Factor.

A breve distanza dalla produzione di un Ep con alcune cover e del singolo "In punta di Piedi", Nathalie è tra i "Big" di San Remo 2011, dove presenta "Vivo sospesa", il suo secondo singolo. Entrambi i brani andranno poi ad arricchire l'album vero e proprio, "Vivo sospesa" (2011), uscito subito dopo il Festival.

"Vivo sospesa", nella sua interezza, si presenta come un disco di soft-rock caratterizzato da un elegante sound piuttosto originale per i canoni della musica leggera italiana. Le canzoni hanno il loro fulcro in linee melodiche di ampio respiro costruite su interessanti giri armonici.
Le melodie si dipanano attraverso evoluzioni che tendono a cancellare, seppur in modo blando, i canonici confini strofa-ritornello; il tutto è ricco di cambi di tonalità, note molto dilatate, gorgheggi ora dolci ora aggressivi, resi possibili grazie alle notevoli doti vocali di Nathalie. La sua voce è in effetti un valore aggiunto: estremamente epressiva ed eclettica, passa con disinvoltura da una potente timbrica graffiante a una dolcezza sommessa e pulita. Questa molteplice espressività della voce influisce sulla struttura stessa delle sue canzoni, come nei crescendo appassionati di "Nello specchio", "Intimate Colours", "Cuore calmo", "Vivo sospesa" e "In punta di piedi".
Spesso erroneamente accostata a Tori Amos, in realtà brani come "Paura del buio" e "Suspended" ricordano più il Jeff Buckley di "Grace". A differenza di Tori Amos infatti, l'arte pianistica di Nathalie è molto elementare, pur essendo efficace e piacevole. Il pianoforte è una presenza importante in tutto il disco ma nel complesso dominano chitarre acustiche ed elettriche insieme ad archi e pochi tocchi di tastiere; da segnalare anche un ottimo uso della batteria.
Bellissime canzoni sono anche i momenti più morbidi, come "Manteau Noir", "Sogno Freddo" e "Nello specchio".

Discorso un po' diverso meritano i testi. Pur apprezzando la lodevole capacità di dominare più lingue (Nathalie è italo-belga), il mio giudizio sulle liriche non è esattamente entusiastico. L'intero album è una litania poetica astratta piuttosto semplice e non sempre efficace. Si tratta di tematiche personali, impressioni e sentimenti soggettivi, che se pur di impatto gradevole, non riescono a imprimere grandi emozioni.
Il valore delle canzoni è appannaggio quasi esclusivo della parte musicale
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Tuttavia siamo comunque di fronte ad una eccellente opera prima e di certo Nathalie Giannitrapani è un'artista notevole. "Vivo sospesa" è un disco molto lontano dalla banalità, necessita quindi di essere ascoltato più volte per essere apprezzato a fondo. Speriamo che alla qualità si accosti almeno per una volta un giusto e meritevole riscontro di pubblico.

Giudizio 7,5/10

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