"Anima di Vento", ossia: come provare a scrollarsi definitivamente di dosso il marchio "X-Factor". Perché se c'è una maledizione che Nathalie si porta dietro da tre anni a questa parte è proprio l'essere uscita dal tanto odiato talent show, per giunta come vincitrice (suo è l'inedito "In Punta di Piedi" presentato alla finale della quarta edizione), cosa che le ha impedito di ottenere la simpatia di quel pubblico maturo e non esattamente da talent a cui si rivolge, che l'ha erroneamente e superficialmente etichettata come il solito prodottaccio sfornato da quei programmi. Davvero un gran peccato, perché vederla considerata alla stregua di gentaglia come Valerio Scanu, Marco Carta ed Emma Marrone fa quasi venir rabbia: qui infatti non abbiamo a che fare con una ragazzotta qualunque che pensa più a curare la propria chioma che a cantare decentemente davanti a un microfono, bensì con una donna che di musica viveva anche da prima della partecipazione a "X-Factor" (un'insegnante di canto di professione, mica la prima sprovveduta) e che ha alle spalle una più che discreta gavetta nei locali e con un gruppo gothic metal, i Damage Done (di cui vi consiglio l'ascolto del singolo "Thorns").
E ora, due anni dopo quel "Vivo Sospesa" che era in parte riuscito a smentire molti dei pregiudizi che la circondavano, Nathalie torna con un disco che, tra intimismo e aggressività, luce e ombra, mette a nudo un suo diverso lato musicale: chi si aspetta un seguito del debutto rimarrà deluso, dato che in "Anima di Vento" il piano-pop di matrice "amosiana" del precedente album lascia posto a un indie-rock dalle sonorità decisamente più taglienti. Registrato presso gli arcinoti Abbey Road Studios di Londra, l'ultima fatica della cantautrice italo-belga si presenta come un viaggio nella sua intimità che alterna momenti più aggressivi ("Parole Forti", "L'Orizzonte") ad altri ariosi e di ampio respiro, quasi sognanti (la bellissima title-track, "Come un Aquilone" e "L'Essenza", toccante duetto con Battiato) per poi ripiombare di colpo nei meandri più oscuri della sua anima ("La Verità", cantata con la brava cantautrice Toni Child, e "Playing with Your Dolls", probabilmente le due tracce più riuscite del lotto). Il tutto è impreziosito dalla voce di Nathalie, che si rivela versatile e capace di emozionare sia quando si tratta di dare sfogo alla propria rabbia sia quando invece viaggia su lidi più dolci e sommessi, e da testi magari non perfetti, ma sempre riusciti e gradevoli, nonché molto più comunicativi rispetto a quelli di "Vivo Sospesa" (particolarmente riusciti quelli della title-track e di "La Verità").
Tirando le somme, "Anima di Vento" è un disco onesto e di piacevole fattura, che non innova niente e, come del resto la sua autrice, non ha neanche l'arroganza di volerlo fare per forza, un disco che non accontenterà tutti e che forse non riuscirà a far cambiare idea a quelli che condannano Nathalie solo perché uscita da un talent-show. Sta di fatto che di dischi così in Italia non ne fanno esattamente a centinaia e centinaia e magari la musica pop-rock nostrana fosse tutta su questo livello! Ascolto consigliato agli scettici e in generale a chi cerca un disco gradevole, pur senza aspettarsi un capolavoro ai livelli, ad esempio, di un "Nido" o un "La Quinta Stagione" di Cristina Donà.
Nota: il voto sarebbe 3,5 (ne approfitto, a questo punto, per chiedere cortesemente allo staff di dare ai de-recensori la possibilità di assegnare anche i mezzi voti)
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