Un monumento megalitico di dimensioni colossali "Shadow Kingdom", ultimo album dei Natural Snow Buildings, duo francese formato da Mehdi Ameziane e Solange Gularte, conosciuta artisticamente anche col nome Isengrind.
Un doppio, uscito finalmente non in tiratura limitata come i loro precedenti lavori, che dura circa 2 ore e mezza non si può che definirlo così. Prolisso e noioso? Pomposo? Affatto, per me. Sembrerà strano, perchè in quest'opera affascinante e imponente c'è una varietà di melodie colorate con diverse sfumature. E' un dipinto fatto di paesaggi eterei, epiche suite che scorrono liscie come impervie cascate di fresca acqua limpida e di lunghe sinfonie drone dagli effetti acustici robusti e densi di rumorismo trascendentale; di fluenti arpeggi di chitarra e sitar, fiati idilliaci e tastiere ipnotiche e trasognate.
"Shadow Kingdom" ha la peculiarità di farti provare emozioni e sensazioni diverse: con suites come "The Fall of Shadow Kingdom" e "Chthonian Odyssey" è capace di lasciarti in balia di desolazione e abbandono. Ti avvolge in un caldo e appassionato tenero abbraccio con armonie folk mistiche ("Gorgon", "Sunlone"), esoteriche preghiere supportate magnificamente dalla voce di Solange, quasi incorporea e graziosamente incantevole. Infine ti travolge con melodie che ti lasciano librare in un varco sospeso tra dimensioni ultraterrene ma anche concrete ("Os Deus Cannibais", "A Burialat Sea") che coesistono in simbiosi con le naturali leggi del pianeta terra e di tutto il cosmo.
Non c'è ombra di pretenziosità e stucchevoli esercizi di stile che pervadono i lavori di altre formazioni di folk psichedelico, come i sovrastimati e magniloquenti Charalambides: i Natural Snow Buildings giocano pulito, sono dei visionari che non vogliono strafare a tutti i costi, metafisici e virtuosi sì ma con misura e delicatezza.
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