Se qualcuno oggigiorno vi chiedesse chi sono i veri dinosauri dell'hard rock, chi, tra tutti i gruppi degli anni 70, ha davvero ispirato il sound sbarazzino e immediato di gruppi come gli Ac/Dc, penso che pochi tra voi non avrebbero dubbi nel rispondere i Nazareth!
Infatti, i Nazareth, scozzesi d'origine, hanno avuto il merito di strizzare l'occhio alle sonorità hard rock blueseggianti d'oltreoceano, anticipando di un lustro le sonorità di Angus&soci, relegando nei loro riffettoni la potenza esplosiva dell'hard rock più sincero e compatto, miscelato al rock'n'roll più sanguigno e roccioso ed una buona dose di blues, peraltro supportato da un songwriting intelligente e a volte molto intimista.
È interessante notare come addirittura la voce di McCafferty, dotato di un timbro sporco e acuto, ricordi in maniera indiscutibile alcuni mostri sacri dell'hard rock di là a venire. E con ciò mi riferisco allo stesso Brian Johnson e mi sento di affermare anche ad Axl Rose in certi passaggi - a tal riguardo assume un significato interessante la cover di "Hair Of The Dog" fatta dai Guns'N'Roses - .
E sicuramente "Razamanaz", terza fatica in studio dei Nazareth, è il lavoro più completo, più genuino, senza dubbio una pietra miliare nel genere, capace di rapirvi al primo ascolto, emozionandovi e scuotendovi fin nel profondo della vostre viscere.
Manny Carlton, autore della maggior parte delle canzoni, poi, a dire il vero, è in grado di regalare potenza e dolcezza, spensieratezza e profondità nel suo lavoro sulla sei corde e sul banjo, costruendo momenti musicali impareggiabili già a partire dalla title-track - che è anche il pezzo di apertura - "Razamanaz", vero manifesto sonoro del gruppo, un condensato di elettricità ed energia davvero invidiabile. Insomma un pezzo da antologia del rock.
Seguono due cover : "Alcatrazz" di Leon Russell, sessionman instancabile della scena rock blues degli anni 70, con i suoi ammiccamenti blues e la ritmica incalzante e bastarda, e "Vigilante Man", rifacimento di una vecchia canzone di Woody Guthrie, sicuramente uno dei momenti più delicati dell'intero pacchetto, introdotto da un suadente slide sognante e supportata da un incedere straziante e da una prestazione canora di McCafferty da brividi, che vibrano possentemente nelle vostre membra. Dopo il mid-tempo trascinante di "Woke Up This Morning", che sprizza freschezza e carica senza mai stancare, eccoci, secondo me, all'altro momento più dolce del platter in questione. Il ritmo tribale - interessante il lavoro di basso/batteria della premiata ditta Sweet & Agnew - e il wha-wha di Charlton infatti fanno di "Night Woman" una poesia vera e propria, e creano un feeling squisito e delicato.
Impressionante la tracklist che continua a sfoderare momenti brillanti come "Bad Bad Boy", un bel rock'n'roll orecchiabile inacidito dalla solita chitarra di Charlton, "Too Bad Too Sad", con un bel riff blueseggiante ignorante e "Broken Down Angel", altro pezzo dotato di un groove incredibilmente frizzante e l'ennesima perla di dolcezza "Sold My Soul": una sorta di confessione disperata, impreziosita da una guitar-line melodica semplice ma molto efficace, che colpisce dritta ed inesorabile, sorretta da un testo stupendo (I looked to the Lord in heaven/ but he must have looked away/ my crying eyes repented/ please send her love to light my day / so I cried in desperation/bowed to evil sourcery/ I sold my soul to the devil ).
Insomma, mi sembra che sia superfluo aggiungere altro. Anzi no!
WE GONNA RAZAMANAZ ALL NIIIIIIIIIIIIIIIIGHT!!!!!!!!!!
See Ya!
Carico i commenti... con calma