"Mondo Cane": una serie di documentari di culto ritraenti i mali e le stranezze del pianeta popolato dagli esseri umani. Mike Patton, come ben saprete, ha dimostrato pubblicamente il proprio amore per queste pellicole (il primo capitolo , lo ricordo a tutti, risale al '62) ma qualche altro musicista, prima dell'istrionico leader dei Faith No More e di mille altre formazioni, ebbe l'idea di rendere un sentito omaggio a questi temibili reportage in formato celluloide. Stiamo parlando di due gruppi appartenenti alla scena estrema nostrana: i genovesi Necrodeath e i catanesi Schizo. Brutti ceffi , fautori di un thrash metal violentissimo e senza compromessi. Le due fazioni di scalmanati decisero di coalizzare le proprie forze, superando quelle che allora erano le incapacitanti distanze geografiche, per partorire un disco irriverente e intitolato, per l'appunto, "Mondocane - Project One"!

Qui, oltre al thrash, vengono chiamati in causa generi come il punk-hardcore più grezzo, i Negazione avevano già fatto scuola, ma anche elementi in grado di riecheggiare forme di death metal primordiale. Siamo nel lontano 1989 e la scena estrema è giàuna realtà consolidata.

Il tutto ha un forte sapore goliardico oltre che fottutamente irriverente, perché soggetti soliti trattare temi macabri e grandguignoleschi, in un simile contesto, colgono l'occasione per sfogare tutta la loro genuina incazzatura e il loro becero umorismo.

Nella costruzione dei brani si alternano sia i vocalist che i musicisti appartenenti ai due imprescindibili nomi del metallo tricolore.

L'iniziale "Necroschizophrenia" , già dal titolo, rappresenta l'unione d'intenti tra il gruppo ligure e quello siculo. Brano masscrante, contraddistinto da alcuni blast beats di batteria e da urla vigorose.

"Violence Abuse?" e "Kill The Fetus", mettono il piede sull'accelleratore per rendere la violenza sonora ancora più sfrontata e cafona.

"Fuck the U.S.L." , invece, è una cover riveduta e corretta dei famosi Exploited. Non so per quale motivo i nostri eroi avessero in odio l'Unione Sanitaria Locale, piuttosto che gli USA denigrati dagli originali autori, ma credo si tratti di sana e strampalata demenza. "Mario , Please Don't Cry" , oltre ad avere un titolo buffo, continua a muoversi su terremotanti scenari hardcore.

Ci sono altri brani da segnalare, certo, ma il migliore dei dieci ivi presenti è , a mio modesto quanto discutibile avviso, "All Tomorrows Are Yesterdays". Un calcio negli zebedei bello e buono.

A questo "Project One" , purtroppo, non seguì nulla. Eppure è così bello ricordare un capolavoro partorito negli anni in cui l'heavy metal non era più quello dei classici, ma anche una realtà underground che segnerà indelebilmente i destini del rock tutto. E l'Italia, credeteci o no, ha contribuito a questo sviluppo.

Evviva Mondocane!

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