1990?
I timpani me li spaccavo ascoltando "Terrible Certainty" e roba simile.
REW... REW... Ripetizione continua. Approccio becero e macellaio.
Violenza? Si grazie, per due.
Il Solito Amico si fa vivo: "La scena italiana la conosci?"
Dr. H. "...Scena Italiana?"
"Vabbè,... tieni, va, non capisci un cazzo..."
Mi ritrovo lo zaino pieno delle solite cassette scarabocchiate.
Schizo, Bulldozer, Necrodeath, Mondocane...
Walkman... Cassetta...
Side A: Necrodeath - "Into The Macabre"
Side B: Necrodeath / Schizo - "Mondocane"
Certo. Lo so che laggiù, ognuno di voi ha il suo preciso concetto di rabbia, originalità, musica e violenza. Potremmo prenderci a sberle per ore dicendo che un certo disco suona tutto uguale, anzi no è una pietra miliare, anzi un capolavoro di tecnica, una merda fumante o ha un sound inimitabile. Bè personalmente non me ne frega un cazzo di avere tra le mani una bella produzione scintillante, un packaging ammiccante, non mi interessa la coerenza nella proposta musicale, non mi interessa se è lento, veloce...
Alcuni (rare) dischi sono pervasi interamente dal fuoco, dalla passione del momento.
Rabbia, cuore, palle non sono solo parole da buttare lì per dire. Certi dischi sono pervasi dalla verità, e in quell'attimo preciso ci dicono davvero tutto di chi li ha scritti.
In questi (rari) casi il suono, la registrazione, il "saper suonare", il genere sono puttanate. Con un linguaggio imperfetto, con i suoi limiti qualcuno ha bucato lo spazio e ti ha travolto.
Cercate questo.
Sbattevene i coglioni della critica, di cosa ne pensa l'amico, delle brutte copertine.
Cercate questo.
Into The Macabre (1987)
Nero, onirico, veloce, micidiale: una autentica visione.
Produzione grezza, ma la voce di Ingo sempre a fuoco... come un bisturi.
"The Flag of The Inverted Cross" ti rifila subito una di quelle mazzate, altro che Brutal, preghi solo che finisca, anzi no, ne vuoi di più... E allora ce ne andiamo, ce ne andiamo sotto i "Monti della Follia", un manifesto di delirio... lasciamoci portare dall'incipit, cupi ipnotici giri di fumo, andiamo, dove c'è solo annichilente brutalità... "Hide... Hide... Hide"...
Peso costruisce un tessuto percussivo che ti fa sanguinare, ora lento, pesante come il nostro vuoto, ora veloce, oltranzista, una pallottola che ti si pianta in mezzo agli occhi.
Riffing pieno, evocativo, gira, gira, ruggisce rabbia primitiva... "Sauthenerom"...
Poi arriva Lei... "Mater Tenebrarum"...
Mi sono rotto la gola a forza di urlarla.
Ma a Lei non gliene frega un cazzo, arriva ed è morte, morte, morte, morte...
Alzate il volume, alzate... gli incubi sono qua... ora... lei è... lugubre.
"Necrosadist", "Internal Decay"...
Quando è uscito questo era un disco da spavento, morboso...
Pregate il vostro dio che il futuro ce ne regali ancora tanti, così sporchi, così veri...
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