Cercate la perfezione? Eccola. Death To All dei Necrophobic. Forse la mia sarà un' esagerazione, ma posso assicurare che se amate le sonorità estreme, questo album non potrà non colpirvi in maniera molto profonda...questo è un disco che ha tutto: velocità, melodia, brutalità, atmosfera, è suonato con capacità...ma non risulta mai complesso o di difficile digestione. Dalla sua uscita (maggio 2009) l'ho ascoltato fino allo sfinimento, ed ogni volta sono riuscito a captare qualcosa di nuovo e a non esaurire la sua freschezza, di fatto questa release ha dalla sua parte anche la longevità, non stufa mai.
Per chi non conoscesse i Necrophobic, è un gruppo svedese attivo dal 1989, che può vantare di avere creato e sviluppato nel corso degli anni quel suond che oggi viene chiamato blackened death metal o semplicemente black death metal. Già il precedente "Hrimthursum" si era imposto come un ottima release, ma nessuno si poteva aspettare un seguito di queste dimensioni. 8 tracce da cui trasuda cattiveria e ferocia ben amalgamate dalla malvagità tipica svedese, il tutto compattato da una sincera e profonda devozione a Satana. Provate a immaginare i Dissection, Possessed e Nifelheim (di cui ben 2 membri militano nei Necrophobic) fusi in un unico gruppo. questo è "Death To All"...
è "Celabration Of The Goat" ad aprire le danze, un pezzo magnifico in cui i Necrophobic dimostrano la loro superiorità nello scrivere riff assassini anche servendosi di dosi massicce di melodia. Il ritornello è da pelle d'oca: chitarre cariche di odio si susseguono sotto un testo lussurioso, inneggiante al male e alla morte (potete prendere sul serio o non prendere sul serio queste tematiche ma posso assicurare che l'effetto di odio totale e di "morte a tutto" non potrebbe essere espresso meglio). La successiva "Revelation 666" è sicuramente la song più melodica e facilmente assimilabile grazie anche ad un ritornello più che vincente, ma non per questo è inferiore alle altre, anzi. Il disco scorre sempre senza neanche un cedimento, si mantiene sempre ad un livello altissimo (ascoltare la satanisma "Muerte" e "The Tower" per credere) fino a giungere alle 2 ultime songs: "Wings Of Death" e la title track "Death To All". La prima è l'episodio più lento e ragionato di tutto il lotto, sembra scritto per avere un forte impatto in sede live in quanto ha una ritmica vocale molto semplice e accativante. Il pezzo conclusivo invece è la prova schiacciante della maestosità di questa band. si apre con un arpeggio che definire sinistro sarebbe riduttivo per poi vomitare tutta la violenza su questo mondo. La song supera gli otto minuti, ma è la parte finale (a partire dal minuto 6) ad avere un pathos indescrivibile (e neanche tenterò di farlo. sentitela, ne vale veramente la pena). Struttura e riff semplicemente perfetti. Una nota di merito va anche alla copertina, cha già da una sola occhiata può far intuire benissimo il contenuto musicale...che io definirei di una sublime malvagità.
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