Marco Mathieu è da anni un giornalista! Un vero colpo al cuore! Certo è che, se confrontato ai suoi pessimi colleghi, Mathieu si è sempre distinto per il suo infaticabile e invidiabile stacanovismo. Il nostro, infatti, ha realizzato reportage a non finire. Lui, in fondo, sarà anche stato un "raccomandato" ma ha lavorato tenacemente per illustrarci, con passione, le più disparate realtà musicali, antropologiche e culturali.
Non lo nascondo: ritengo gran parte del mondo della carta stampata una delle più grandi, dannose e costose caste esistenti in Italia! Ma cerchiamo di non farci accecare da forme di odio antropologico e tentiamo, tenendo anche conto del suo più che lodevole curriculum vitae, di non gettare l'ex Negazione nell'inferno personale che ho riservato ai signori della carta stampata.
Marco Mathieu, certamente, suonava nei Negazione ma non era l'unico componente del gruppo. C'erano anche Tax, Zazzo ed un sacco di session men ed amici (pure Neffa diobono!!!) attorno ai torinesi più incazzati della storia del rock.
Negazione, però, non necessita eccessive illustrazioni nè tantomeno elucubrazioni da scontatissimo "rumorista" (no, non c'entrano nulla l'industrial o il noise! Parlo della rivista prediletta dall'intellighenzia indie-tricolore).
Negazione era rabbia pura, furore demoniaco, incazzatura rovente, odio cieco, rifiuto delle convenzioni più spregievoli e degradanti. Negazione era (ed è ancora oggi!) "Lo Spirito (che) continua"! Negazione era tutto un modo di intendere la musica e , forse, anche la vita. Negazione: un'entità unica, entità che nemmeno la stampa specializzata è mai riuscita a descrivere in maniera convincente.
Punk, Hardcore sferragliante, forme di Crust, di Grindcore e perfino di Metal! Suoni rabbiosi, abrasivi, lerci, cattivi, malevoli, stridenti ma impreziositi da testi immortali.
Non mi piacciono le citazioni, ma quella di "Un Amaro Sorriso" ci sta tutta!
"La nostra linea diritta
corre in mezzo al nero
mentre attraversiamo citta` mute
come fantasmi della trasgressione"
e ancora....
"Soli in un abbraccio disperato
soli nello scherzo alla vita
ma un brivido di energia
corre di nuovo nel mio corpo
e domani rideremo ancora
in faccia a noi stessi
in faccia alla morte"
DA BRIVIDI!!
Caro Marco: maltratta i tuoi colleghi giornalisti! Grazie all'operato di certi pennivendoli, come ben saprai, intere generazioni sono state costrette a comprare pessimi dischi! Chi "Ten" dei Pearl, chi "The Fat Of The Land" dei Prodigy e chi altra robetta trendy che, in tutta onestà, rappresenta l'antitesi di quello che i Negazione, con immensa passione, hanno generato.
Per tutti gli altri: questo album non rappresenta certo una novità del combo torinese (se si eccettua la versione remixata ed un pò imabarazzante di "Tutti Pazzi" ed un'ottima traccia live) ma una raccolta che si dimostra molto gradevole oltre che assemblata con fine cura e intelligenza. Mancano brani immortali come "Non Mi Dire" o "Qualcosa Scompare" ma, come ben saprete, non esiste nulla di perfetto! Grazie a questo album, però, potrete rivivere quasi tutte le tappe percorse dai Negazione: dal punk scanzonato degli esordi alle derive metal/hardcore più nichiliste e furibonde. Non tutte le raccolte, in fondo, sono le solite e scontate trovate commerciali!
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