Negramaro è un vitigno del Salento, dal quale proviene un vino corposo dal gusto caldo e amarognolo, proprio come la musica dei Negramaro, appunto!
La band, capitanata da Giuliano Sangiorgi, già nei primi album ha messo in mostra il proprio talento: per la verità il primo album del 2003 non è un vero è proprio lavoro discografico ma più un esperimento musicale, appoggiato in pieno dalla produttrice Caterina Caselli, in grado di trasformare in oro tutto ciò che tocca. Quello che traspare da questo "album test" è un'anima profondamente rock, con elaborati arrangiamenti e abilità nell'utilizzo di campionature, tanto da accostare i sei ragazzi pugliesi ai ben più noti Radiohead.
Il vero album di debutto è 000577 (2004, Sugar). La differenza con il precedente lavoro è il nuovo arrangiamento di quattro canzoni (una inedita, tre del vecchio album) ad opera dei Negramaro con la collaborazione di Corrado Rustici, altra figura magica della produzione discografica contemporanea. Il disco getta le basi per una musica leggermente diversa da quella sperimentata nel 2003, adatta ad un pubblico più ampio, ma non per questo meno interessante.
Il 2005 è l'anno della svolta: l'album "Mentre tutto scorre" (2005, Sugar), colonna sonora del film La Febbre di Alessandro Alatri con Fabio Volo, vende ben 380'000 copie. Vengo estratti come singoli 4 brani: "Mentre Tutto Scorre", "Estate", "Solo 3min" e "Nuvole e Lenzuola". Un successo strepitoso, anche dal vivo. La band acquista allora un casale in Toscana per ritirarsi a scrivere in tranquillità e poter procedere serenamente nel progetto musicale intrapreso.
Arriviamo dunque a "La finestra" (2007, Sugar): ancora una volta il team di lavoro formato da Rustici, Negramaro e Caselli restituisce un lavoro eccellente e minuziosamente curato, dal successo garantito. L'album ha uno stile affine a quello precedente: sono presenti brani molto intriganti, come quello che da il titolo al disco.
L'incipit è affidato a "La Distrazione", un brano energico da ascoltare a tutto volume, a cui segue "Giuliano Poi Sta Male", una frizzante canzone pop che richiama le sonorità recentemente assaporate in "Grace Kelly" di Mika. La terza traccia è il primo singolo estratto dall'album, ossia "Parlami d'amore": le doti vocali di Giuliano Sangiorgi vengono sfruttate appieno, riuscendo in una felice contaminazione di generi, dal pop al rock aggressivo fino all'elettronica. Al timido "Un Passo Indietro" succede il bellissimo "L'Immenso", un pezzo intenso ed emozionante, al quale poi subentra "La Finestra", una sorta di "sintesi" dell'album nella quale confluiscono un testo non banale e un arrangiamento dal quale emerge tutta la qualità musicale della band salentina. Di seguito troviamo "Quel Posto Che Non C'è", una splendida ballata accompagnata dal pianoforte, mentre successivamente è la volta di "Neanche Il Mare", una serenata contemporanea dal carattere deciso. Dopo il rock di "E Ruberò La Luna" si passa a "Cade La Pioggia", brano che vanta la prestigiosa collaborazione di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, un valore aggiunto al già meraviglioso brano. Dopo l'acido "Via le Mani Dagli Occhi" c'è "Una Volta Tanto (Canzone Per Me)", intima confessione romantica. A chiudere si ritorna al rock con "Tu Ricordati Di Me", per poi finire con "È Così", delicato e grazioso congedo. È poi presente una ghost track dal taglio sperimentale, un gioco coi campionamenti tutto particolare.
In conclusione il lavoro presentato dai Negramaro è sostanzialmente una splendida conferma della qualità espressa nel lavoro precedente e, benché l'intera opera presenti un'innegabile impronta pop, non si può dire certo, come alcuni feroci critici affermato, che la band abbia rinnegato le proprie origini rock per dedicarsi alla musica commerciale, con accezione negativa. La trasformazione che si può notare ascoltando le diverse fatiche discografiche è invece segno di un processo di maturazione che li ha portati ad imbeccare la via giusta per esprimersi al meglio, anche nelle performance dal vivo. La finestra è senza alcuna ombra di dubbio un disco che merita di essere ascoltato e che non passerà osservato nel panorama musicale italiano contemporaneo.
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