Oggi sento "L'Uomo sogna di Volare" e mi domando se questi Negrita siano gli stessi di una volta. Quelli che avrebbero fatto sesso in ogni angolo del pianeta e quelli che Pocahontas se la sarebbero fatta senza troppi problemi.

I Negrita ci sono ancora, ma si sono senza dubbio evoluti in un sound più tribale e meno sfacciato rispetto a lavori come "XXX" (1997). Se vogliamo trovare una via di mezzo tra i due album in questione possiamo ascoltare senza timori "Radio Zombie" uscito nel 2001, che ha venduto molto meno di "Reset" precedente lavoro, ma che reputo più alto qualitativamente.
Il disco ha due facce, una calma e romantica, un'altra più cattiva e ruvida. "1992" e il primo singolo, "Bambole", rispecchiano quest'ultimo aspetto, con le chittarre di Tomassini e Barbacci pronte ad accompagnare un testo che accoglie anche citazioni storiche di gruppi intramontabili come i Led Zeppelin. Nella tracklist non mancano canzoni pungenti, sia nel testo che nella musica, ne sono un esempio "Alienato" e "Welcome to the World" divise dai brani più melodici di "Radio Zombie".

"Hemingway" è una vera perla, un pò sullo stile della vecchia "Holliwood", e "Luna", tipica canzone d'amore, ricalca un pò le orme del Pop/Rock di Bono Vox e soci. Una pecca è senz'altro la terza canzone dell'album, nonchè secondo singolo, "Non ci guarderemo indietro mai" che si trova a mio avviso un palmo sotto la media dell'intero lavoro.
È qui infatti che Pau, Zama, Drigo, Franco e Mac si lasciano un pò andare nel commerciale. Non male "Vertigine" altro pezzo d'amore che colpisce per il suo ritmo ripetitivo ma trascinante. Colpisce nel finale la semplicità di un pezzo come "Prima del grande giorno" (cantato da Drigo) che ricorda "Lasciami dormire" del 97'.

Per finire direi che il cd è buono e lo consiglierei a chi vorrebbe cominciare a conoscere uno dei pochi, sinceri, gruppi rock rimasti in ambito nazionale.

Carico i commenti...  con calma