Prima con lo splatter "Dog soldiers", poi con il claustrofobico "The descent" e infine con il fantascientifico "Doomsday", il regista Neil Marshall ha fatto parlare di se, nel bene e nel male. Un cineasta giovane che ha saputo far valere delle soluzioni coraggiose che lo hanno portato alla riuscita di "The descent", per chi scrive uno dei migliori horror del nuovo millennio. "Doomsday" non aveva convinto, motivo per cui molti aspettavano Centurion (2010), il suo quarto lungometraggio, con impazienza e una certa dose di curiosità.

Per la prima volta infatti, Marshall si trova a dover lavorare in un soggetto lontano nel tempo: la pellicola mette in scena l'epopea della Nona Legione romana, secondo alcuni storici misteriosamente scomparsa nella Britannia del II secolo dopo Cristo. Un esercito inviato per la distruzione dei Pitti, una popolazione indigena particolarmente violenta e "sanguigna" decisa a difendere a tutti i costi la propria terra. La Legiona accoglierà Quintus Dias (Michael Fassbender), centurione romano preposto alla difesa di un forte poi caduto sotto l'impeto dei Pitti, da cui egli è riuscito a salvarsi. Il suo obiettivo e quello di Titus Flavius (Dominic West) è la definitiva estinsione dei Pitti. Ma i due non hanno calcolato la brutalità dei nemici...

A scanso di equivoci: Marshall è un cineasta da cui francamente mi sarei aspettato di più, ma "Centurion" è comunque un'opera positiva, che in altre mani probabilmente sarebbe diventata un polpettone storico inguardabile. Regista d'azione più che di concetti, Marshall mette su un film visivamente perfetto, con colori, location e musiche tutte al loro posto. Quello che non riesce al britannico è il rendere Centurion non soltanto un film, ma anche una rivisitazione storica. Alla fine dei conti viene fuori che Marshall non ha minimamente pensato a sviluppare le varie storie che stanno dietro la Nona Legione (alcuni affermano che in realtà non sia mai sparita): Centurion è soprattutto un thriller fortemente caratterizzato dall'anima slasher del suo regista (vedere le scene di battaglia per credere), con una neanche troppo velata vena d'azione.

Sotto il piano filmico quindi, "Centurion" è pienamente riuscito: massacri vari, storia che scorre via con facilità senza ingrippi storici di nessun tipo. Le spade e le asce aprono cervelli e gole e questo è quanto basta: peccato constatare però che sotto la voce "caratterizzazione dei personaggi" Marshall abbia fatto zero. Nessuno di loro (tranne forse il solito traditore di turno) ha un livello psicologico marcato che ne identifica le scelte e le mosse.

Molti aspettavano l'acclamato creatore di "The descent" al giro di boa, alla definitiva consacrazione come regista. Nelle sue produzioni low budget, Marshall ha tirato fuori cose egregie, ma "Centurion" non riesce a confermarlo ai suoi passati livelli. E' una pellicola avvincente e movimentata, ma poco "lavorata" proprio su quegli elementi in cui Marshall doveva migliorare. Peccato...

"Nel caos della battaglia, quando la terra sotto i piedi è come un impasto di sangue, vomito, piscio e viscere di amici e nemici, è facile chiedere aiuto agli Dei. Ma sono i soldati che combattono, sono i soldati che muoiono. Gli Dei non si lordano le vesti..."

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