Nel 1977 Neil era spiaccicato, sbronzo, al suo fianco un cesso (?) e una puttanella qualunque con dell'alcool a portata di mano. Nel 1978 Neil sorride e di gusto, avrà trovato finalmente la retta via da percorrere? Sembra di sì, perché il suono delle sue parole è quello di 6 anni prima, non lo stesso intendiamoci, ma c'è qualcosa che ricorda il passato più felice di Neil.
Adesso c'è la tranquillità, calma, purezza, controllo delle proprie azioni, forse con un pizzico di malinconia o nostalgia, come dir si voglia. C'è il bianco, il sole caldo del giorno. È un nuovo viaggio fatto di dieci tappe: sembra di stare in contatto con la natura o di percorrere le strade di Kerouac. Neil ha smesso di piangere e di stare ore ed ore a contemplare la notte e i suoi fantasmi in garage poco illuminati e sporchi.
I "cavalli pazzi", J.J., e a volte voci femminili, i violini, Nicolette, l'orchestra... accompagnano Neil con un'unica (la nona) fermata (stavolta rock e blues), in uno strano (ma costruttivo) viaggio.
Nella decima ed ultima tappa si ritorna dove il nostro e i suoi compagni di viaggio erano rimasti perché viene il tempo, il tempo che chiama l'anima all'armonia.
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