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Dead Man è la storia di William Blake, omonimo del poeta e pittore inglese vissuto a cavallo tra il 1700 ed il 1800 (www.online-literature.com/blake), un giovane americano di Detroit che attirato da un'offerta di lavoro si sposta nel West ancora selvaggio di fine '800.
Le cose si mettono male, William (Johnny Depp) ferito e braccato dai corrotti tutori della legge locale, intraprende un viaggio che lo condurra' alla morte. Suo compagno di viaggio è Nobody, un indiano reietto catturato da bambino ed istruito a Londra dai colonizzatori inglesi.
L'album è inscindibile dalle scene ed alcune traccie altro non sono che i principali dialoghi e monologhi di Nobody e William Blake. Va ascoltato quindi una volta visto il film.
Tutte le tracce sono puramente strumentali e l'unico strumento è la chitarra elettrica dalla quale Neil Young crea un canto del cigno profondo ed imperdibile. Alla sua tecnica indiscussa questa volta aggiunge una melodia potente ed evocativa. La traccia numero 11 (che dura circa 15 minuti) contiene il messaggio dell'intero album. L'inziale ritmo scandito viene distorto nelle ripetizioni successive, diventando prima un grido e di seguito una dolce preghiera. In questo momento William Blake/Johnny Depp compie l'ultimo viaggio, i tratti dipinti da Nobody sul suo viso sono quasi completamente svaniti, e sdraiato su una lunga canoa indiana, ferito e stanco, scivola sulla superficie nebbiosa di un lago, verso la terra degli spiriti.
Se avete la fortuna di abitare vicino ad una zona boscosa o semplicemente poter udire il fruscio dei rami nelle sere ventose allora state in ascolto e chiedete a Neil Young di accompagnarvi nel vostro viaggio spirituale.
In breve i due suoni si fonderanno all'interno ed all'esterno.
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