Il primo greatest hist di Neil Young. Condensare in un unico album la colossale opera dell'artista era un'impresa improba, ma le scelte fatte risultano più che apprezzabili.
Inutile spendere ulteriori parole su Neil Young, di cui è già stato detto già tutto. Solo per introdurre l'album, è doveroso ricordare che l'artista, canadese di nascita, è stato (ed è) una delle personalità più importanti della musica rock. La sua influenza sulle nuove generazioni è stata (ed è) enorme. Ha composto concept album di statura enorme, alternando "schizofrenicamente" registrazioni in studio e live, tanto soffuse le prime quanto grezze le seconde. Ha spaziato dal country all'acid-rock, dal folk al blues, dall'hard rock al grunge.
Il greatest hits raccoglie soprattutto i brani provenienti dai primi album, forse i più significativi.
"Down by the River" e "Cowgirl in the Sand" sono due lunghe composizioni rock, oniriche ed elettriche. "Cinnamon Girl" è ancora più ritmata, quasi hard rock. Si passa quindi ad "Helpless", brano proveniente dall'album "Deja Vu" della premiata ditta "CSNY", dall'atmosfera più bucolica e rilassata.
"After the GoldRush" e "Only Love Can Break Your Heart" sono invece ballate melodiche tipicamente folk. Dallo stesso album viene ripresa anche la famosa cavalcata elettrica "Southern Man". "Ohio", veemente canzone di protesta, riprende gli stessi arrangiamenti elettrici coniugandoli però al cantato made in CSNY.
Di "Harvest", forse l'album più famoso di Young, sono presenti la rilassata "Heart of Gold", la triste "Old Man" e la toccante "The Needle and the Damage Done". Giù il cappello, siamo giunti così al vertice del country rock di ogni tempo. "Like A Hurricane" è invece una intensa ballata elettrica, suoni distorti (quasi grunge) che accompagnano una delle più belle melodie "youngiane". "Comes aTime" e "Harvest Moon" segnano un ritorno alle atmosfere di "After the Goldrush" e "Harvest", ma risultano meno riuscite delle precedenti. "Rockin' in the Freeworld" e "Hey Hey, My My" sono invece brani hard rock, inni alla libertà e all'immortalità del genere.
Nel complesso, si tratta di una raccolta molto interessante, soprattutto per un ipotetico neofita. Mancano tuttavia alcune tra le canzoni più belle di Young: dalle bucoliche "Sugar Mountain", "Tell Me Why", "Harvest" e "Out On the Weeck-End", alle più grintose "Alabama" e "Come On Baby Let's Go DownTown", dalle malinconiche composizioni di "Tonight's The Night" e "On The Beach" alle più allegre musiche di "Zuma", dal semplice grunge di "Ragged Glory" al più complesso sound di "Sleeps with Angels".
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