La seconda uscita dei mitici Neil Young Archives è finalmente disponibile!

Dopo svariati anni passati ad aspettare inutilmente con le continue ma mai mantenute promesse del buon Neil ora finalmente entro la fine dell'anno sarà disponibile anche il primo cofanetto oltre a questa release e al 'Live At Massey Hall' uscito pochi mesi fa! 2 piccole premesse tanto per essere chiari: l'album che sto per recensire è un live acustico del '71 registrato interamente dal solo Young con la sua fida acustica quindi nessuno si aspetti qualcosa come 'Live Rust' o 'Weld'; per finire l'album sarebbe dovuto uscire secondo le stesse dichiarazioni di Young a cavallo tra 'After The Gold Rush' e l'ancora inedito al tempo 'Harvest'.

E ora come dice un grande scrittore contemporaneo la pausa della pubblicità è finita. Ora aggrappati al mio braccio. Tieniti forte. Visiteremo luoghi emozionanti ma io credo di sapere la strada. Tu bada solo a non lasciarmi il braccio.

Il disco ha inizio con uno scroscio di applausi e alcune note di prova di Neil in sottofondo. Veniamo subito trasportati nel locale dove uno Young dai capelli molto lunghi e dalle accentuate basette ci lancia uno sguardo veloce e dopo pochi secondi parte con "On The Way Home" tratta dal terzo e ultimo album dei Buffalo Springfield. La canzone non è sicuramente tra le più conosciute del nostro allora ma gli applausi alla fine dimostrano l'apprezzamento. Non starò di certo a raccontarvi ogni singola canzone poichè in dischi come questo ognuno ha una sensibilità diversa verso 1 canzone o verso l'altra.. vuoi per i ricordi legati ad una.. vuoi per 1testo ma è così.

Vi basti sapere che a una "Tell Me Why" applauditissima seguiranno rispettivamente "Old Man" (che diventerà un classico di li a breve con la sua uscita su Harvest), "Journey Through The Past" e la meravigliosa "Helpless" che ci riporta alla mente le immagini di Woodstock dove Crosby Stills Nash & Young si esibirono anche con questa canzone e la cui popolarità per un momento sfiorò quella dei Beatles. E' la volta di "Love In Mind" e una "A Man Needs A Maid" che supera a mio parere quella poi registrata per Harvest per la mancanza del pesante arrangiamento orchestrale... a metà canzone si insinua "Heart Of Gold" come in un incastro perfetto e quasi non ci si accorge di nulla.

La successiva "Cowgirl In the Sand" spogliata della sua elettricità e comunque meravigliosa, quindi arrivano "Don't Let It Bring You Down", "There's A World", "Bad Fog of Loneliness" (tutt'ora inedita su studio album), "The Needle And The Damage Done" e la storica "Ohio" che provoca una vera e propria standing ovation!
Per concludere una versione da brividi di "See The Sky About To Rain", "Down By The River", l'altra inedita "Dance Dance Dance" e "I Am A Child". Sotto applausi interminabili il disco si conclude.

Insomma in conclusione un disco indispensabile che se fosse uscito a suo tempo oggi ritroveremmo sicuramente al fianco di Harvest e After The Gold Rush tra i classici del Nostro. Un disco per chi apprezza il lato acustico di Young ma anche per tutti quelli che vogliono rilassarsi in questo mondo così caotico con della vera musica d'autore. Per quanto riguarda la mancanza di elettricità in questo disco vi consiglio di andare verso gli album che vi ho già citato prima perchè questa è un altra storia e spero mi concederete di raccontarvela un'altra volta

Non so voi ma per me ogni volta che arrivo alla fine è come se mi risvegliassi. E' triste rinunciare al sogno. Grazie di avermi accompagnato. Mi ha fatto piacere e spero che ritornerete perchè come diceva qualcuno in un vecchio libro c'è sempre qualche nuova storia da raccontare o ascoltare.

 

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