Con questo album del 1982 continua il percorso, intrapreso con il precedente 'Re-ac-tor', delle sperimentazioni anni 80 di Neil Young. È anche il primo in cui abbandona la sua storica etichetta Reprise per approdare alla Geffen, ma sarà un sodalizio che durerà solo pochi album (alcuni fatti tanto per onorare il contratto), indice del periodo tormentato che affliggeva il nostro artista.
Di sicuro è l'abum più spiazzante per fan e critica. Vi è un uso massiccio di sintetizzatori (presenti poi anche in 'Landing On Water') e vocoder che trasforma la cara voce di Young in quella fissa ed inespressiva di un androide. Lo stile si avvicina dunque a quello di Devo e sopratutto Kraftwerk piuttosto che ad un cantante folk rock o elettrico a cui eravamo abituati. Per questo molti critici e ascoltatori l'hanno subito bollato come una boiata senza curarsi di capire il significato di tanta sperimentazione.
Anni dopo Neil rivelerà il perchè di tutto: voleva trovare un modo di comunicare con il figlio handicappato attraverso le macchine. Partiamo dalle tracce meno sperimentali per poi arrivare a quelle più "spinte". Si inzia e si chiude con canzoni standard, forse scarti di un periodo precedente, sembrano infatti poco consone allo spirito del disco. La prima (uscita anche come singolo), Little Thing Called Love sembra una specie di rockabilly molto semplice quanto banale nei testi, però può risultare piacevole. L'ultima è Like An Inca, che continua l'epopea precolombiana avviata da Cortez The Killer, dura 9 min., ha una struttura non elaborata ma per me non risulta noiosa. Continuiamo con Hold On To Your Love, che sta nel mezzo. Infatti se è vero che Neil canta con voce "normale" nella canzone sono presenti spruzzi di tasteria, comunque è una canzone dolce e rilassata. Poi c'è la chicca di Mr Soul, un vecchio classico di Young del 67 con i Buffalo Springfield, qui rivisitato in chiave "Trans": divertente.
Computer Age ci immerge in un sonoro con chitarre anestetizzate e cori sintetici che saranno tipici anche di altre canzoni. Atmnosfera simile in Computer Cowboy (aka Syscrusher), un far west moderno dove il nuovo cowboy è l'hacker. We R In Control è la meccanica denuncia al mondo globale che contolla ogni parte della nostra vita. Tutte tematiche all'epoca (in cui si affacciavano i primi PC) non comuni e oggi attualissime. Sample And Hold narra di una società di incontri virtuali (tra robot?) in cui si può scegliere il partner con i parametri desiderati (all'inizio le voci fanno una lista di peso, altezza ecc. ), è la canzone "robotica" meglio strutturata ma forse troppo lunga con i suoi 8 min. Infine Trasformer Man, la vera chiave di lettura. Il testo è davvero commovente e fastidiosamente filtrato, Questo Trasformer non è altro che il figlio di Neil costretto su una sedia a rotelle in cui usa un telecomando per comunicare e il padre vorrebbe tanto fare qualcosa per lui. Notare anche il retro copertina dove c'è un cuore con dei transistor.
Non vorrei essere eretico ma io gli darei anche tre stelle e mezzo, so di essere uno dei pochi a considerare valido quest'album, nonostante tutto. Infatti analizzando i testi si ricava che non sono affatto scontati e banali, anche le melodie sono pregnanti, come se in fondo ci fosse un anima dietro il metallo del cowboy robotico.
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