<Una casa con infinite stanze...

infinite paure...>>

Aperta parentesi: 

L'ambient è, per definizione, quel tipo di musica in cui l'atmosfera creata conta molto più del ritmo (spesso assente) e perfino della melodia.

Il disco che sto per presentarvi si può quindi tranquillamente inserire nel filone dell'ambient music, anche se questa definizione va considerata, in questo caso, parecchio riduttiva. 

Chiusa parentesi.

"La casa del dolore"  consiste essenzialmente in un susseguirsi di pianti, singhiozzi, urla incomprensibili, grida straziate, lutti, panico, angoscia, sofferenza infinita, disperazione e conseguente perdita di senno

Sfido quindi tutti ad entrarvi, passando per la porta che reca in alto la scritta "play" e, una volta passati per il corridoio dell'infelicità, giunti nella sala dello sconforto, guardarsi un po' intorno.

Fatelo solo se davvero ve la sentite: quello che vedrete una volta entrati, infatti, è in grado di mettere realmente a dura prova la vostra psiche. 

Aprite i padiglioni auricolari e ascoltate, finchè i vostri nervi ve lo consentono, finchè la ragione non vi abbandona, finchè il vostro cervello non è ridotto in poltiglia.

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Una volta terminato l'ascolto non sarete più gli stessi, garantisco io.

Titoli quali "Lamenti" , "Dottrina psichica" e "La casa del dolore" (a mio avviso i brani più significativi), seppur in poche parole sono senz'altro molto più efficaci della mia modesta recensione nell'illustrare quello che vi comunicheranno le vostre orecchie se solo avrete il coraggio di avvicinare l'orecchio e udire ma soprattutto percepire.

Capolavoro qui sarebbe solo un insulto, signori. 

"In questa casa il dolore!!!"

P.S.: Se qualcuno dovesse per caso riuscire a sopravvivere a un'esperienza così frustrante, mi faccia pure sapere, in un depresso commento qui sotto, cosa ne pensa, sempre che sia ancora in grado di pensare.


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