I Neo sono un trio formato da Manlio Maresca alla chitarra, Carlo Conti al sax tenore e Antonio Zitarelli alla batteria. Dopo una partecipazione all’Arezzo Wave del 2003 e due album autoprodotti giungono alla loro terza fatica intitolata “Water Resistance” licenziato dalla Megasound nel 2009.
Quest’album è un concetrato fulminante di jazz-core strumentale, una sperimentazione free jazz che cerca la fusione tra generi differenti come possono essere il blues e il punk con elementi di estrazione più apertamente prog-rock. A tratti si scorge anche il più puro rumorismo d’avanguardia, ma sempre ben calibrato e filtrato dalla purezza e dalla cristallinità che solo il jazz più improvvisato e controcorrente può fare propri.
Sonorità travolgenti come in “Delirio Tremenz” oppure “Opus Reticulatum” un concetrato di ritmiche spigolose, complesse e dalle piu disparate influenze. Sonorità più classiche, soft e decisamente conturbanti si ritrovano in brani quali “Come trasformare il divertimento”, da assaporare insieme a un buon bicchiere di whisky scozzese stagionato servito con cubetti di ghiaccio, in un ambiente preferibilmente corredato da atmosfere soffuse e luci in penombra.
Musica complessa quindi, articolata ma concepita per il semplice gusto di suonare e di dare libero sfogo alla tecnica e all’inventiva sfrenata, ma mai fine a se stessa, del trio di Terracina.
Album consigliato per i fan del jazzcore made in italy, un movimento che si sta sempre più affermando e che sta avendo seguito anche all’estero, anche grazie alle collaborazioni continue che sfornano i musicisti di questa scena.
Un riconoscimento particolare va anche al tenebroso e quanto mai riuscito artwork dell’illustratrice Elena Rapa, già conosciuta nell’ambiente grazie ai suoi lavori per Donna Bavosa.
“Water Resistance” farà la gioia degli appassionati della contaminazione tra più generi, non solo un album che regalerà forti emozioni alle orecchie degli ascoltatori dai palati più fini, ma che darà sensazioni folgoranti anche a chi cerca in musica passaggi complessi, ritmiche cervellotiche e controtempi da assaporare più volte, per essere compresi e assimilati strada facendo durante l’ascolto.
Un album riuscito e coinvolgente dalla prima all’ultima nota, e per questo terribilmente affascinante.
Per maggiori delucidazioni in merito alla proposta vi rimando al loro spazio myspace.
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