Si proiettano nel mio occhio immagini di auto ferme ad aspettare al semaforo, luci che lampeggiano che regolano la vita di chi aspetta... che impongono i loro ritmi... eppure, guardando bene, sono tutti chiusi nel loro micro-universo... nel loro cubo... ed anche io lo sono! Così distolgo la mia attenzione dalla finestra del mio balcone e mi guardo attorno... la mia stanza è un cubo che mi contiene e nel quale è riversa la mia esistenza. Basterebbe poco a rompere questa mera prigione, basterebbe aprire una finestra... eppure è in questo cubo che la mia esperienza prende senso ed in esso la mia vita si compone. Non si esce dal cubo perché ogni sua sfaccettatura è l'essenza stessa del mio vivere: "uno, nessuno e centomila"!
Perché recensire un gruppo italiano emergente? Perché scrivere dei Neoismo? Perché provano, a loro modo, a meditare su questo strano gioco di scatole cinesi! Ed ecco che allora arriva questo "Atmosfera nel cubo", un disco che alterna pura classe ed incanto a momenti scanzonati... perché in fondo, la nostra ricerca è anche "frivolezza".
In circolazione da 10 anni circa nell'underground romano (iniziarono a 20 anni di età!) i Neoismo si affacciano al mercato musicale con un disco di raccolta di 9 anni di attività! Eppure il disco segue un filo logico, una ricerca interiore che spinge verso una propria ricerca dell'io... spesso affrontata in maniera acerba, ma convincente. Così, la miglior cover-band dei Cure romana impasta l'elettronica, la wave, l'orchestrale, il prog, Battiato ed i Cure stessi in un'unica soluzione, arrivando a scrivere pezzi che farebbero impallidire il miglior Battiato.
Il viaggio inizia con "terraferma" pezzo piuttosto easy e di poche pretese, quasi pop. Poi la musica inizia a risalire la china con "Nova" dove si iniziano a sentire le influenze dei Cure. Il crescendo del disco innesca la IMMENSA "Cosmozen" dove le tastiere di Flavio D. svettano sovrane assieme ad una voce di Emiliano Sera che fa il verso a Battiato... incredibile sembra proprio lui!! Il pezzo è, a mio avviso, la miglior canzone dark-wave italiana... orchestrazioni con accordi inverosimili, fisarmoniche e batterie riflessive... chitarre sfumate ed effetti in ogni dove creano un pezzo da ascoltare a tutti i costi. È poi la volta di "no more" di matrice rock, più classicheggiante. "Betelgeuse" prende corpo in una atmosfera di pura sensualità... intimista ma sensuale... bellissima.
Il disco si fa più cattivo ed in "sequences" riprende una piega wave-prog-rock decisamente SPETTACOLARE! Il tutto ruota vorticosamente sulle tastiere dell'eccezionale Flavio D. che anima i Neoismo e li traghetta in un pezzo di rara bellezza. "Sulla spiaggia" segue il discorso di sequences ed il suond prende una piega decisamente wave-prog! Fantastica. Ritornano i Cure con "Hakuin" dove il pezzo riprende ariosità... elogio alla sete di conoscenza dell'uomo. "Fuori pioveva" suona molto Cure in versione più pop... ma affascinante! Segue "Free" decisamente stonata e poco interessante.
A questo punto arrivano due capolavori "Neptune" e "25th hour"... che ben figurerebbero in disintegration dei Cure! BELLISSIME... BELLISSIME. "Francesco Malcom" scorre via senza ferire, ma con poca ispirazione lasciando il posto alla "Calma della sera" che chiude il disco in una atmosfera sognante e di riflessione interiore. STREPITOSA!
Il viaggio nel cubo termina così con un disco a tratti "epico" prodotto da un gruppo di ragazzi che hanno passione da vendere... Ritorno alla finestra del mio balcone, le mie labbra si piegano a sorriso nel pensiero che dovunque si vada il cubo è inevitabilmente nostro compagno di viaggio!
Post Scriptum: il disco è INTERAMENTE SCARICABILE GRATIS dal sito del gruppo assieme ai loro primi esperimenti (tra l'altro interessantissimi)...il consiglio è di sentirvi almeno i pezzi migliori! Per quel che mi riguarda ringrazio a chi, nel bene e nel male, mi ha fatto sognare e mi ha, nel suo piccolo, impreziosito.
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