Rischiavano di passare agli annali come l'ennesima meteora, per 'colpa' di quel famigerato singolo di nome "Animal", che presentava al grande pubblico una nuova giovane band capace di fare subito il botto con una formula sonora che vedeva sapientemente mischiati pop e brit rock (sì, questi sono il più inglese dei gruppi americani).
L'attesa per il secondo disco "Picture Show" era quindi piuttosto alta: i Neon Trees saranno riusciti a confezionare un discreto lavoro oppure faranno la fine di una Lady Gaga a caso, ovvero buoni singoli e dischi scadenti?
La partenza è fenomenale: "Moving in the Dark" è un mid-tempo tutto in crescendo che mette in bella mostra un graffiante riff di chitarra e un giro di tastiera appiccicoso come un chewing-gum masticato. Se la successiva "Teenage Sounds" smorza un po' i toni per la sua non-immediatezza, nonostante il ritmo elevatissimo, dal singolo "Everybody Talks" in poi l'ascolto di "Picture Show" diventa una cavalcata trionfale che si conclude con l'esplosiva "I Am the Dj".
E il successo planetario arriverà di sicuro, visto che le hits si sprecano: se non ce la farà il primo singolo estratto "Everybody Talks", a sbancare le classifiche ci penseranno di sicuro le varie "Lessons in Love" (in collaborazione col dj americano Kaskade), "Trust" (power ballad, episodio migliore del disco), "Close To You" e "Mad Love". Da sottolineare anche il bell'artwork e il gran lavoro svolto sui testi, mai banali nonostante la non grandissima varietà, e su alcuni arrangiamenti particolarmente accurati.
Che dire, i Neon Trees si differenziano dal resto degli artisti che popolano le classifiche per il fatto che oltre che a sparare dei singoloni assurdi, scrivono anche degli ottimi dischi, a differenza di band come i Fray o gli LMFAO, tanto per fare qualche esempio.
Nel caso ve li foste persi con il precedente disco, ora non avete più scuse per snobbarli!
VOTO: 8 (su 10)
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