Nuova uscita discografica per i N.E.R.D; in risposta alle voci che volevano prossimo il loro scioglimento Pharrel William e Chad Hugo tornano in pista con un'opera controversa, vuoi interessante e propositiva, vuoi patinata e ruffiana. "Seeing Sounds" è così. Intelleggibile. Come del resto tutta la carriera del duo. Io faccio parte della schiera che li considera un potenziale gruppone, ma ho la ferma consapevolezza, confermata dal disco in questione, che resteranno tali.

L'intro "Time For Some Action", crecendo ritmico e groove bestiale, è un inizio con i fiocchi. Classe e spavalderia. Mix intrigante, non una garanzia di continuità. Anche dopo vari ascolti si avverte una certa mancanza di fluidità e coesione, abbinata ad ispirazione alterna. A tracce pazzesche, come la danza infernale e sfrenata di "Spaz", o la sorprendente "Maybe", ricca di echi noise-pop, degna dei Dandy Warhols più ispirati, se ne affiancano altre meno avvincenti, se non fiacche ( la ballata da piano-bar "Yeah You"). Raramente ho visto un così grande spreco di buone idee. Il singolo "Everyone nose (All the girls standing in the line for the bathroom)" ha potenzialmente tutto. Ritmica pazzesca, incastri meticolosi tra i fiati, elettronica spinta, stacchi di pianoforte, coro spaccone. Varia, particolare e coinvolgente? Più che altro disorientante. Probabile presa per il culo travestita da gran pezzo. Pharrel nel campo non ha rivali. Un personaggio a lui affine in campo rock può essere Mike Patton. Entrambi iperattivi, maniacali, figli di buona donna; miniere di idee non sempre centrate. Geni, coglioni, o incompiuti? Ognuno è libero di farsi la sua idea.

"Sooner Or Later" cita i Beatles con un'eleganza, una padronanza, una sicurezza pazzesca. Gli Oasis pezzi così sognano di scriverli. "Kill Or Joy" è un'arringa killer, scandita da percussioni stravaganti e battito elettronico, una cavalcata a la Public Enemy. Chiusura di basso profilo, affidata all'anonima "Laugh About It". "Seeing Sounds" è tutto quello che mi aspettavo. Un esercizio di puro vanto, sbruffonaggine e pienezza di sè di Pharrel Williams, istrione da strapazzo che continuerà a spiazzare e ad attirare attenzioni, per il carisma e le collaborazioni celebri certo, ma anche per la sua indiscussa abilità e competenza.

Anche in questa occasione i N.E.R.D confezionano un disco interessante, onesto, piacevole; è lecito attendersi qualcosa in più. Altro 6 di stima, c'è ancora da lavorare. Perlomeno con me avrete sempre un'altra chance, resto in attesa di migliori sortite.

Carico i commenti...  con calma