L'elettronica europea ha avuto nel corso della sua storia ben più di un volto, nonostante ai suoi esordi sia stata monopolizzata dai tedeschi. Uno dei casi più particolari è quello dei Neuronium, gruppo spagnolo fondato dal leader Michel Huygen nel 1977, che col suo nome o quello della sua creatura ha pubblicato finora (essendo a tutt'oggi attivissimo) oltre 35 lavori.

"Digital Dream" è il terzo album della formazione di Huygen, belga trapiantato a Barcellona. Appena parte il brano di apertura, "Flying Over Kai Tak", sembra di sorvolare un pianeta sconosciuto e di avere una descrizione in musica dei diversi paesaggi che via via si incontrano, tanta è la fantasia e il brio di questa lunga suite di 25 minuti. A un'analisi più attenta, ci si accorge che Kai Tak era il nome dell'aeroporto di Hong Kong, chiuso nel 1998 per la sua fama di scalo più pericoloso del mondo: per atterrare, gli aerei dovevano fare slalom tra montagne e grattacieli a causa della conformazione fisica del luogo...

Sottile ironia in questo titolo? Forse. Fatto sta che il brano rimane un valido esempio della produzione dei Neuronium di quegli anni, che attingono a piene mani dai nomi più celebri dell'elettronica europea. In questo album (e in altri loro) si avvertono in continuazione echi di Klaus Schulze, dei Tangerine Dream, di Jean Michel Jarre e di Vangelis: punti di riferimento a cui il gruppo catalano aggiunge il suo tocco, in particolare nei timbri acidi dei soli di tastiera di Michel Huygen e in quelli di chitarra elettrica di Carlos Guirao.

Il resto dell'album è di buon livello, per quanto non paragonabile allo scatenato brano di apertura: "Privilege" è un pezzo molto più breve, 4 minuti, costruito su un tema melodico ben caratterizzato e una sostenuta base ritmica. La chiusa è affidata a "Les Tours du Silence", 17 minuti in cui ha un ruolo importante la chitarra elettrica di Guirao che si alterna a quella del musicista ospite Santi Pico, prima in qualche tocco soffuso che si limita a riprodurre effetti sonori, poi, a 10 minuti dall'inizio, in un lungo solo che cede il passo alle tastiere di Huygen in conclusione.

Si sarà capito: "Digital Dream", uscito nel 1980, è un titolo riuscito per il gruppo catalano. La musicalità che si respira in questo lavoro è sicura e convincente, e l'album si è ricavato un posto di rilievo nel cuore degli aficionados del genere.

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