Eos. Arkhé. Un nuovo corso non corrisponde necessariamente ad una nuova origine. Il marchio Neurot Recordings compare per la prima volta su questo EP di inizio millennio dei Neurosis ed i richiami all'altra bestia dal nome Tribes of Neurot sono percepibilmente amalgamati alle strutture compositive e ai suoni tipici del collettivo di Oakland, già in evoluzione. Gli intermezzi ambient e gli inserti dronici ipnotici sono adottati come esperienze sonore.

Evo Antico. Medioevo. Evo Moderno. Evo Contemporaneo. E dopo? Urlano di civiltà che timidamente tentano di rinascere dalle proprie ceneri, epoche che si sussegguono mantenendo ogni volta un collegamento tra pre - e post -. Un anello di congiunzione come potrebbe essere quello tra "Times of Grace" e "A Sun That Never Sets". Un prosieguo del cammino già sviluppato precedentemente e che verrà poi accentuato nei successivi lavori.

Caos. Gea Urano. Crono. La mitologia che equivale ad una caratterizzazione delle peculiarità e dei ruoli. Intro bucoliche, che trattengono in sé qualcosa di spirituale ("Prayer"), coadiuvate da ritmiche tribali e percussioni che rilasciano inquietudine ("Flood") finiscono col risolversi in chiusure di una violenza totale, dall'incedere doom/sludge ("An Offering"). Le lunghe progressioni contrapposte ad improvvise e devastanti detonazioni ("Sovereign") sembrano simulare la tensione prodotta da Madre Terra, sempre più incazzata con i suoi miserrimi ospiti.

Fuoco. Scrittura. Agricoltura. Una dolorosa consapevolezza umana del proprio ruolo, nelle coordinate temporali e spaziali, fa palesare un senso di speranza. Nei testi delle canzoni è espresso esplicitamente il lato più positivo dell'animo umano, nonostante tutto attorno traspaiano immagini dolorose, terribili. La riscoperta sia della propria natura che di quanto possa essere grande la mente umana è una spinta verso il divino. Un passato di guerre, un presente di ombre, un futuro di fede. L'uomo può davvero fare grandi cose.

32 minuti totali - 4 canzoni (una quinta, "Misgiven", è contenuta nella riedizione 2011). Steve Albini in regia.

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