Di questo gruppo, fino a pochi mesi fa, conoscevo solamente il debutto intitolato "Venegance". Sinistri e pulsanti arpeggi di basso, batteria energica e uno canto punkeggiante. Oscuri quanto basta per essere ricordati come kids formatisi nei foschi anni della new wave inglese. Una sorta di Clash del dopo punk, un gruppo "militante", ispirato da un socialismo anti-imperialistico e di impronta cristiana. Meno fortunati e, concedetemelo, un po' meno dotati della band capitanata da Strummer.
Non frignoni con le calze a rete o novelli Depeche Mode. Ragazzi sinceri e professionali, questo sì!
Probabilmente, nel giro di quattro anni, i New Model Army hanno cambiato stile e direzione per, infine, proporci questo "Impuritiy". Anno di grazia 1990.
Alcune soluzioni, effettivamente, appaiono distanti da quanto proposto ai tempi dell'esordio. L'atmosfera che si respira in "Impurity" è comunque malinconica. Sono le note pop, hard rock e funky quelle che marcano il sound della band inglese all'inizio dell'ultima decade del secolo ventesimo. Anche le parti acustiche rivestono una determinata importanza.
"Impurity", nonostante le notizie finora fornite, non delude e si presta ad essere valutato come uno degli ultimi respiri esalati da quella indimenticabile stagione musicale. Nel giro di qualche anno, infatti, crossover e grunge cancelleranno ogni residuo di New Wave (che oggi, per fortuna o purtroppo, è ritornata vigorosamente in auge pur se riveduta e corretta).
Composizioni pulsanti, vivaci, eppure avvolte da nebbie colme di malinconia.
L'apertura è affidata a "Get Me Out". Un hard rock niente male, sicuramente più intelligente di quello ai tempi spopolante.
Si passa alla più tiepida, ma non meno bella, "Space" e si procede, con qualche trascurabile caduta, attraverso tracks come "Innocence", "Marakesh" e "Lust For Power".
Un alternarsi di rabbia e di delicatezza.
Rabbia e delicatezza, ben pensandoci, sono le parole chiave per comprendere il disco recensito.
Un ottimo e apprezzabile manufatto "rock". Perché, gira e rigira, di fronte a queste opere (non innovative ma sicurament oneste), quella magica parolina formata da quattro lettere è la più idonea.
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