"Ho visto i New Order!".
Relegato quasi sotto il monitor gigante di sinistra, appiccicato alla transenna che separa la calca di noi fans economici rispetto a quelli che si sono assicurati un posto nel Pit sborsando qualche euro in più, filmo quasi esclusivamente le immagini dello schermo, perché il palco è a 25 metri e non posso riprendere, da lì, Stephen Morris, il tappeto pregiato che fu tessitura dei Joy Division prima e dei New Order poi.
"Ho visto i New Order!"
Lo dicono le facce del pubblico del Pit, riprese da una buonissima regìa, gente contenta, ma contenta tanto. Per un sacco di gente era il primo approccio a Sumner, Morris e Gilbert, e la gioia dei loro occhi non sfuggiva ai tour della telecamera.
"Ho visto i New Order!"
Per me era il secondo capitolo. Mancai maledettamente il Piper nel 1982, perché 24 ore prima partii per il servizio di leva. Mi rifeci a Torino nel 2005, con Hook in procinto, un anno dopo, di fare la solita scenata per conto suo, stavolta non perdonata. Scatole piene, immagino, ma che perdita. A Rho i New Order hanno fatto da apripista ai Cure, tre ore di anestetico con qualche gemma indimenticabile, ma tre ore di Smith sono veramente troppe. Un'ora di New Order (ingiusto) e undici pezzi, ma abbastanza per far gridare agli occhi felici dei fans del Pit e delle transenne, 50enni, 40enni e molti 25enni.
"Ho visto i New Order!"
Le canzoni non le elenco nemmeno, sono quelle del mucchio (19-20) selezionato per le date di fine 2011 e per tutto il 2012. Una setlist completa sarebbe durata mezz'ora di più, in tutto 16 canzoni. Pazienza.
Bellissimo. Grazie, e non fermatevi. Anche senza Hooky.
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