1985. La dark-wave è oramai allo spasmo ed i suoi profeti sono irrimediabilmente persi: qualcuno ha oltrepassato l'ultima ed estrema porta, qualcun altro delira e molti hanno cambiato strada. I New Order nascono al mondo dopo un'esperienza tragica, reduci coerenti in un altro mattino. Poco senso ha dunque intraprendere drammatiche vie già battute: alle pericolose tenebre del passato si sostituisce un edonismo schizofrenico, non privo di nichilismo, non più dolorosamente represso bensì liberatorio (come dire "questo mondo fa schifo ed io voglio ballarci sopra!").

Low Life parte da territori incerti tra ritmiche wave e raffinatezza pop, Love Vigilantes è orecchiabile ma non proprio rassicurante. The Perfect Kiss accelera proiettando visioni romantiche sopra un tappeto che inizia a coniugare pop-rock ed elettronica: l'alienazione si nasconde nel pazzo susseguirsi di paesaggi ora ambientali ora smaccatamente danzerecci. This Time Of Night si ricollega al passato dark, mascherandolo secondo canoni synth ed è geniale nell'alternare desolazione e lirismo. L'incedere nervoso di Sunrise è da inserire tra i fasti dell'Inghilterra del periodo, anche (e soprattutto) quando sfocia schizoide in un delirio rock-dance.
Elegia è il doveroso, commosso, perfetto tributo alla scomparsa ed alla figura di Ian Curtis: essenziale e tenebrosa Shine On Your Crazy Diamond di nuova generazione.
Sooner Than You Think è un gioiellino sopra il quale molte carriere si sarebbero adagiate, mentre le due tracce conclusive continuano ad esplorare possibili e pazzi ibridi tra live-music e dancefloor.

Low Life è un album sorprendente: completamente sregolato (fu registrato in una sola notte, in balia delle più disparate sostanze), a tratti geniale, a volte dolcissimo, altre catartico, in alcuni momenti raffinati ed in altri delirante. Mai prevedibile o banale.

 

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