Inevitabilmente, posso dire che ci sono tanti Album dei New Order che valgano, “Power Corruption & Lies” fa la differenza perché si distacca radicalmente, dalle origini dei Joy Division.
Tutte le tracce sono un netto percorso a senso unico di elettronica con la gravitazione totale dell’anima vitale improntata esclusivamente sui sintetizzatori di Morris, il basso di Hook, la chitarra e la voce innovativa e crescente di Sumner, traspirabili in una miscelazione di trasformismo innovativo, una corrente di personalità che lascia alle spalle il passato travagliato oramai sfruttato, dove le melodie in un decimo di secondo sprizzano subito al cervello, scaturendo nel medesimo una percezione simultanea che innesca un fermento nel corpo, poco controllabile e che concernerà tutti gli Album a seguire.
E non poteva che esserci una copertina, direi ambigua, un bouquet leggermente decadente che potrebbe indicare il passato, oppure la pienezza di una maturità raggiunta, i fiori come la musica possono essere allergici, oppure possono dare un effetto di una personificazione di sentimentalismo immediato.
Per lasciarsi prendere dalla corsa, queste dieci tracce di una propulsione folgorante, si innescano come un cambio automatico. Ci troviamo davanti un Album sperimentale e innovativo:
“Age Of Consent” - “We All Stand” - “The Village” - “5 8 6” – “Blue Monday” - “Your Silent Face” - “Ultraviolence” - “Ecstasy” - “Leave Me Alone” – “The Beach”
E questi sono gli effetti collaterali durante l’ascolto delle medesime, qui sopra citate.
- chitarra, basso, sintetizzatori catartici, fresca energia di in un’esplosione atomica floreale
- spumeggianti tamburi e percussioni che personificano le centinaia di bollicine inebrianti di champagne che saltellano, pronte a catapultarsi nelle narici appena accosti la coppa alle labbra
- chitarre elettriche, soffocate dalle percussioni e dai sintetizzatori, dove voci e voci di sottofondo galvanizzano eccitando l’animo
- ma ecco un’introduzione apparentemente soft, infatti dopo qualche secondo, apriti cielo! Che l’adrenalina sia con noi e sia fatto l’orgasmo musicale!
- ma come si convenga, una traccia più dolorosa compare sempre, come una pausa di riflessione nella realtà amara e reale, e allora si lancia uno sguardo al cielo, in una notte silenziosa dove una stella cadente dia una speranza che il desiderio si avveri
- poi la traccia solo strumentale che paradossalmente al contesto generale di Power, Corruption & Lies, fluttua tra dolcissimi sintetizzatori e percussioni generando pensieri sentimentali
- e poi, a volte ti sembra di stare in mezzo alle luci psichedeliche di un luna park, a volte ci scappa qualche campanaccia di mucche al pascolo e a volte ti sembra di stare in mezzo a una strabiliante corsa di scolaretti adulti con tanto di grembiule imbrattato di inchiostro e pennarelli con davanti un bel fiocco a mò di uovo di Pasqua. . . . .
Concludendo, Album illibato, incarnato, geniale, perfetto, quindi il primo esperimento sostanzialmente è riuscito!
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