Che sia un riferimento all'omonimo film con Marylin Monroe o alle famose cascate non è questo che conta, l'aspetto importante è quello musicale. Allora occorre dire che i torinesi Niagara sono in due (Davide Tomat e Gabriele Ottino) e si muovono in territori vicini all'elettronica più moderna (vedi i soliti Animal Collective), sonorità peculiari da qualche anno a questa parte per molti gruppi provenienti dalla città della Mole, non disdegnando sperimentazioni ai limiti della psichedelia e inserti folk (vedi "Eight").

In Otto trova spazio anche la forma canzone in "Seal", con tango di ritornello (l'alternanza vocale "And summer is gone/with all the love around") e l'ukulele filtrato da chissà quali diavolerie elettroniche. In "Etacarinae" coniugano atmosfere vicine agli Olivia Tremor Control meno sbilenchi e digressioni di synth, drones e quant'altro. La chiusura di Otto è affidata all'ottava traccia "Love Me Love Me", dove la voce diventa un mero strumento musicale che ripete l'incessante nenia retta da un ipnotico tappeto sonoro.

L'internazionalità della proposta (non caso pubblicata per l'etichetta inglese Monotreme Records) e la sperimentazione mai fine a se stessa sono i due principali punti a favore del disco in questione. Sicuramente una delle sorprese più interessanti di questi primi due mesi del 2013.

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