Peccato che in Italia si è abituati a pensare che per ascoltare della buona musica (o anche per godere un bel film) si debba sempre fare riferimento ad artisti stranieri (americani e inglesi su tutti). Ciò fa sì che quel poco di buono che il nostro paese ci offre venga sensibilmente sottovalutato.

Fabi è tra quei pochi artisti che meriterebbe davvero maggiore considerazione. Anche qui però non è difficile cadere nel pregiudizio. In effetti quando si pensa a Fabi è facile che salti in mente il ritornello banale di alcune sue canzonette ("Capelli" in primis) che però fanno parte della prima parte della sua carriera. Ora F. è cresciuto, maturato, svincolato da certi "parametri" che lo rendevano un tantino banale nei testi. Personalmente credo che in Italia, attualmente, sia tra i migliori Cantautori. Sfido chiunque a trovare banalità all'interno di un testo facente parte dell' ultima parte della sua discografia.Un artista così dovrebbe davvero avere l'appoggio massiccio da parte di Stampa, Pubblico e così via... invece si ritrova a realizzare album che in pochissimi ascolteranno. Questo è un peccato.

"Novo Mesto" segue "La cura del tempo" (quest'ultimo, album davvero sensazionale), ed è stato registrato per intero nella città slovena Novo Mesto che dà, appunto, nome all'album. Si apre con la title-track "Novo Mesto", impreziosita da un curato arrangiamento, seguita da "Oriente", una delle mie canzoni preferite. "Mettere le ali" evidenza il bisogno di abbandonare tutte le convinzioni che spesso ci limitano; "Costruire" è una di quelle canzoni che fanno di F. una delle migliori Penne in circolazione. Colorata da un tocco d'Autore è "Meraviglia" che precede l' esistenzialista "Evaporare"."La bellezza" e "Dentro" sono i brani cui viene affidato il compito di chiudere egregiamente un percorso che affronta problemi esistenzialisti e che non può far a meno che toccarti e renderti, per certi versi, più consapevole... L'ultimo brano è la riuscita a metà "So lonely", brano della ditta "Sting & co.", pezzo al quale F. è legato particolarmente sin da piccolo.

Credo che in qualche modo F. rappresenti il presente e il futuro della musica italiana d'Autore e, in quanto tale, dovrebbe essere salvaguardato. Dovremmo smetterla di far paragoni inutili e insensati con il passato, che comunque rimarrà per sempre maestoso, per cercar di rendere possibile che parte della musica d'autore di oggi, un domani venga ricordata come vera musica.

"...e costruire è potere e sapere rinunciare alla perfezione..."

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