Claudio Milano (NichelOdeon) è uno dei fari tra gli autori del nuovo prog italiano. Con i suoi album insistentemente espressionisti, che attingono dal melodramma, dal teatro del 700, dalla canzonetta nazionalpopolare, ma che nondimeno usano come collante l'avanguardia gestuale, il canto di ricerca e il soundpainting, ha brevettato una nuova forma di operetta per la generazione post-digitale ...
Lo stesso Claudio Milano mi ha inviato il suo ultimo lavoro perché l'ascoltassi e dessi un parere. Vi dirò subito che questo disco è molto difficile, forse troppo. Però ha un certo fascino. Non è facile parlare di questa "cosa", "cosa" perché non la si può definire musica, ma un insieme di tante tonalità audibili di (anche) musica, voce, suoni, rumori, movimenti, versi... un pot-pourri per l'udito, una assonanza dissonante senza essere stonata ma decisamente intonata... Non so se mi sono spiegato, ma questa è la mia impressione. I suoni variano dalla classica al rock, dall'avant-garde al folk... in un insieme di rumori e voci. Ecco, appunto, la voce di Claudio. A volte distorta, a volte in falsetto, a volte baritonale, a volte ... normale... ma mai banale. Testi di comprensione elementare ma profondissimi e all'apparenza complicatissimi. Mi ha ricordato le escursioni vocali del compianto Demetrio Stratos, bravo Claudio!
E tutto questo minestrone di aggressione verso i nostri timpani si riduce alla fine in un qualcosa che si affronta con scetticismo, si ascolta con stupore; non lo si comprende totalmente ma ti incolla alla poltrona e ti mette in condizione di proseguire, di continuare l'ascolto perchè si viene ipnotizzati da tutto l'ambaradan in un piacevole ma dissacrante sottofondo. L'immagine che accompagna l'album galvanizza, cattura lo sguardo, intontisce e ipnotizza, quasi obbligandoci a raggiungere la fine.
Album di ristretta nicchia, consigliato ai futuristi e sconsigliato ai nostalgici. Ma se avete coraggio, affrontatelo sì con le pinze ma con cognizion di causa e raggiungete il fondo, non vi deluderà nonostante tutte le avverse aspettative.
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