1983. Piena guerra fredda.
A Lawrence, nel Kansas, la vita trascorre tranquilla, come sempre. Una cittadina rurale, composta per lo più da fattorie. Una madre stende i panni coi suoi due bambini; una ragazza amoreggia col suo fidanzato in vista delle nozze fissate per qualche giorno dopo. In un ospedale dei bravi medici si danno tanto da fare per salvare la vita ad un bambino e per sollecitare le doglie di una donna incinta.
Intanto i telegiornali trasmettono notizie inquietanti: in Europa la Germania Orientale chiude le frontiere con la Germania Occidentale. L'Unione Sovietica minaccia l'Occidente, truppe NATO si ammassano lungo i confini della Cortina di Ferro. La tensione internazionale è alle stelle, ma nessuno si aspetta il peggio: «bisognerebbe essere proprio pazzi», dicono tutti. Ma la follia umana va oltre ogni aspettativa. Il pulsante viene schiacciato, le armi nucleari vengono sganciate. È la terza guerra mondiale. Kansas City viene completamente distrutta, Lawrence viene cancellata dalla faccia della terra. I pochi superstiti subiscono le orribili conseguenze delle radiazioni. Nicholas Meyer, regista di quello che è divenuto un film cult del genere, descrive lo scenario apocalittico post bellico che la fantasia umana ha sempre temuto in quarant'anni di Guerra Fredda. L'accuratezza dei particolari e le atmosfere post-nucleari cariche di angoscia e desolazione descrivono magistralmente quel che sarebbe il mondo al 'giorno dopo' di un conflitto nucleare.
Un film imperdibile sia per gli appassionati del genere catastrofico, sia per chiunque voglia aprire la mente e non dimenticare che se la guerra fredda è finita, non lo è la minaccia nucleare data dalla presenza di ordigni atomici nell'arsenale di molti Paesi, molti dei quali decisamente 'pericolosi' come USA, Iran, Nord Corea e Israele.
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