Siamo nel 1990 e dopo mille vicissitudini e dopo essersi finalmente disintossicato dall'eroina Nick Cave dà alla luce quello che può essere considerato il suo più alto capolavoro.Bisogna dire che fino a quel momento il livello della produzione solista di "Re Inkiostro" aveva mantenuto livelli altissimi,come dimostra l'ambizioso Tender Prey o l'esordio fulminante di From Her To Eternity.Ma qui ci troviamo di fronte un Nick Cave completamente diverso,un uomo rinato che approdato in Brasile(San Paolo), ha trovato nella religione e nei dubbi esistenziali che questa gli poneva un motivo in più d'ispirazione.

The Good Son è a tutti gli effetti il disco della rinascita cristiana,un disco a parte nella sua produzione, che rompe con il passato e apre una nuova porta di luce e speranza. In Brasile incontrerà anche la donna che gli darà il suo primo figlio, Luke, ma dalla quale riceverà anche sofferenze e pene d'amore,alle quali però ci rimanda in Let Love In("Una volta arrivo' una tempesta sotto forma di ragazza/ fece a pezzi il mio mondo.../ e a volte giurerei di sentire ancora il suo ululato/ attraverso le macerie" - Ain't Gonna Rain Anymore).

Ma torniamo a The Good Son; in questa nuova avventura è accompagnato come al solito dai fidi Bad Seeds, capeggiati dal talentuoso Mick Harvey (basso, chitarra acustica, vibrafono, arrangiamenti) e da Blixa Bargeld degli Einsturzende Neubauten (seconda voce e chitarra). Alla seconda chitarra abbiamo invece la presenza di Kid Powers con Thomas Wydler alla batteria a completare uno dei complessi più affiatati dei nostri tempi.

L'opera si apre con Foi Na Cruz, scritta in lingua portoghese; lenta e avvolta da melodie maestose questa composizione rappresenta più che mai una voglia di cambiamento e si distende alla ricerca della redenzione. Si prosegue con The Good Son, che enfatizza ancora di più le tematiche della prima canzone, con Cave che alterna veri e propri cori gospel a parole sussurrate su di una base sinfonica struggente, dominata dal vibrafono e dagli archi curati da Mick Harvey. Ci troviamo di fronte ad uno dei momenti più intensi e devastantemente belli del disco. Sorrow's Child è qualcosa di commovente e disperato allo stesso tempo, più di una semplice canzone, nonostante la semplicità della linea armonica,la quale sembra però protendersi verso l'infinito, come se volesse raggiungere qualcosa di ultraterreno e non conoscibile. Cave è al massimo della sua vena creativa e ciò è confermato dalla successiva The Weeping Song: caratterizzata dal duetto con Blixa Bargeld, è il dialogo fra un padre ed il figlio che si guardano intorno e si rendono conto che tutto intorno a loro è avvolto dallo sconforto.Un momento di pura riflessione, reso ancor più evidente dall'accompagnamento scarno.Tutta un'altra atmosfera si respira in The Ship Song, una ballata fiabesca che esplode in un ritornello soave e romantico.Cave rispolvera gli antichi demoni del passato in The Hammer Song, dimostrando di essere in grado di suscitare emozioni così contrastanti fra loro come  rivestita da un romanticismo quasi mistico,grazie al suono degli archi che sono centro dell'attenzione. La voglia di rivincita viene manifestata ancora nelle fenomenale The Witness Song, in cui i Bad Seeds dimostrano tutta la loro abilità e Cave da sfogo a tutta la sua classe di cantante; è il preludio ad un canto d'amore qual'è Lucy, che chiude il disco in maniera toccante e malinconica con l'armonica che sfuma avvolta da tocchi di pianoforte.

Dopo questo disco niente sarà come prima: nonostante altre grandi dimostrazioni di talento, messe in mostra da dischi di grande spessore come Let Love In (circa un milione di copie vendute,un record per lui) e Murder Ballads, Nick Cave non riuscirà più a eguagliate tali vertici di bellezza ed intensità, e del resto era praticamente impossibile. The Good Son è a tutti gli effetti un'opera unica ed irripetibile, perfetta nella sua semplicità e senza punti deboli. Non può assolutamente mancare nella collezione di un appassionato di musica uno dei più grandi dischi della storia.

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