Un libro che inizia con "Sono finito" è già da applausi. Ma in questo caso sarebbe come battere la mani ad un funerale. Bella forza potreste dire voi in forza del titolo di un libro simile, ma la faccenda è ben più complessa del dovuto. Complessa tanto quanto la psiche contorta, e storta, del Re Inchiostro, che dipinge su una tela grigia un racconto dalle tinte color sperma e nebbia, mischiate sapientemente in un calamaio di peltro.
Il buon Bunny è un personaggio assolutamente assurdo tanto è reale, tanto reale che quasi ogni uomo ci si potrebbe specchiare più o meno limpidamente, incatentato com'è alle sue ossessioni (anti)vitali, alle sue fisse pornografiche, alla sua ingiustizia. Lui è un signor "Minchiadura", ed è consapevole in maniera latente dei suoi errori, è un traditore per natura genetica, e quindi impotente (giocodiparole?) di fronte alle sue erezioni. Il contatore della fine a cui pensa il nostro antieroe (parola azzeccatissima) è un altro psicopatico totale vestito da diavolo che si aggira per l'Inghilterra ad infilzare donne, un po' come fa Bunny ma con molto meno sangue, e più si avvicinano entrambi all'occhio del ciclone il senso di fine diventa opprimente, è come essere chiusi in una morsa senza poter uscire, esserne consapevoli e non voler fare proprio niente per farlo. Potremmo chiudere il libro ma ad un certo punto diventa impossibile, le parole sono immagini, le parole sono una musica scurissima dalle ventaure di un pop-postmortem. Si è calamitati nella bocca vorace del sesso violento, della calamita posta sulla punta del cazzo di mr.Munro, e a quel punto siamo già belli che fottuti da un pezzo. La sua vita cambia subito. Perchè il punto è che è sposato, e la moglie ha paura. Così tanta che decide di pendere da un soffitto. E da qui le porte dell'inferno sono aperte, si schiude una via a senso unico. Diventa un on the road a rotta di collo giù dal monte di Venere, dove Bunny sarà Caronte di sè stesso, in compagnia di suo figlio (e di una valigetta piena di prodotti per il viso), che assisterà inerme alla trasformazione del padre in uno spettro in carne ed ossa, lo vedrà rotolarsi nella casa di fango e liquido seminale che s'è creato con le sue mani, a bordo della sua Punto gialla, tra i fantasmi ossessivi di Avril Lavigne e di Kylie Minogue, che accendono la libido più oscura, di una figa (o di tante fighe) che divora l'anima e consuma, il golem sessuale si sfalda a poco a poco, ma è un viaggio verso una redenzione che sa di sporco, che sa di incompiutezza.
Ma a tutto c'è un limite, bisogna solo capire quale. E se non lo capisci, sei finito.
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