Ore 21:24
La notte ha steso il suo sguardo stanco sul mondo, quando accendo il mio stereo.
Nick Drake, "Way To Blue".
La scala a chiocciola si avvolge intorno ai miei pensieri, fra le pagine di un libro.
"E allora l'uomo che il Dolore chiamava suo amico cercò di nuovo la spiaggia, e trovò una conchiglia (...)
E cantò dolcemente accanto all'orlo perlaceo:
ma la triste abitatrice delle solinghe vie marine
cambiò tutto il suo canto in un lamento confuso
nel turbinio delle sue spire, dimenticandolo.
W. B. Yeats
Ore 21:59
NIck Drake non era una persona triste, sono i posteri ed il "senno di poi" che lo hanno dipinto così.
Amava la vita, più o meno come tutti.
Non era il suo sogno diventare uno specchio da attraversare.
Uno specchio attraverso cui, come in Lewis Carrol, chi lo voleva potesse lasciare tutta la sua tristezza e ritornare nel mondo reale ritemprato.
Ore 22:21
Il mio pezzo preferito di questo album è forse "Thougths Of Mary Jane" (molto bella anche la versione draft presente sull'album celebrativo "Made To Love Magic").
I pensieri sono tutto nel mondo, l'unico posto in cui si rimane soli in compagnia di tutto l'universo.
Ore 23:04
Nick Drake l'universo lo sapeva mettere in musica, quello reale e quello "immaginario", sotto dolcissime coperte di note chiamate "Fruit Tree", "Day is Done", "Three Hours".
Che poi abbia deciso di andarsene era solo perchè era abbastanza stanco per conoscere il resto.
Ore 23:59
Lontano, il rimorchiatore ha fischiato; il suo richiamo ha passato il ponte, ancora una arcata, un'altra, la chiusa, un altro ponte, lontano, più lontano....
Chiamava a se tutte le chiatte del fiume tutte, e la città intera, e il cielo e la campagna, e noi, tutto si portava via, anche la Senna, tutto, che non se ne parli più.
L.F. Celine
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