Si è detto tanto sui Pink Floyd, e chissà quanto si potrebbe dire ancora. Si potrebbe parlare per ore di David Gilmour, uno dei chitarristi più celebrati di tutti i tempi, dal tocco inconfondibile, creatore di assoli memorabili nonché ottimo cantante; si potrebbe parlare di Roger Waters, il leader, principale compositore del gruppo, tenebroso e rivoluzionario; si potrebbe parlare anche di Rick Wright, abile tastierista, pedina fondamentale del "Pink Floyd sound", pacato ed elegante, mai eccessivo nelle sue scelte. E Nick Mason?

Nick Mason è da molti ritenuto il quarto Pink Floyd per importanza: rarissimi gli episodi che lo vedono coinvolto alla voce, compositore occasionale, certo non un virtuoso del suo strumento, spesso in disparte nelle foto promozionali e, obiettivamente, il meno affascinante dei quattro. Nick Mason ha però fatto qualcosa che i suoi illustri compagni non hanno mai fatto: è stato l'unico a scrivere un libro sulla band.

Inside Out è una biografia e autobiografia al tempo stesso, e racconta tutto (o quasi) quel che c'è da sapere sul gruppo, dai tempi del London Underground sino all'indimenticabile reunion del 2 luglio 2005 al Live 8.

Non è un caso se nel corso del libro la vita di Mason e la storia del gruppo si intrecciano di continuo: unico membro presente per tutta la durata dell'avventura, Mason non si risparmia nel raccontare il noto passato della band, anzi, l'aspetto musicale è solo lo sfondo su cui si staglia una narrazione che insiste invece sull'evolversi dei rapporti tra i protagonisti, senza peraltro lesinare su dettagli e aneddoti.

Nel libro c'è di tutto: dai giorni in cui Mason, Waters e Wright erano aspiranti architetti al Regent Street Polytechnic fino al canto del cigno dei Floyd, passando per i psichedelici anni sessanta, Barrett, l'ingresso di Gilmour, The Dark Side of the Moon e il successo, il buio degli anni ottanta, il difficoltoso rientro sulle scene con A Momentary Lapse of Reason e The Division Bell. Non aspettatevi di leggere una critica musicale: come afferma Mason, "il disco finito è più un diario di un certo periodo della mia vita, che un lavoro musicale valutabile obiettivamente". Infatti, nonostante tutti gli album e singoli vengano presi in considerazione lungo la narrazione, Mason pone l'accento sulle dinamiche interne alla band nei vari periodi, con uno sguardo anche alla crew, tra debolezze e particolarità dei singoli, il tutto in uno stile coinvolgente e ironico, corredato da innumerevoli battute e giochi di parole. È così che emergono aspetti e personaggi sconosciuti o poco noti ai più: le iniziali difficoltà compositive, vinte grazie a sforzi collettivi; gli stremanti viaggi transeuropei, per non parlare del primo disastroso tour negli States; Michelangelo Antonioni perennemente insoddisfatto delle musiche di Zabriskie Point; i viaggi in Francia; l'onnipresente Steve O'Rourke; l'approccio professionale a Dark Side e Wish You Were Here; le difficoltà finanziarie e gli attriti tra i membri; Mason che si scopre sempre più pilota; i tour mastodontici e l'ancor più mastodontica organizzazione; i silenzi, fino a quel 2 luglio 2005 che segnò la fine di un'era.

Arricchita da una discreta galleria fotografica e un'interessante cronologia finale, Inside Out è una valida memoria che ogni grande fan della band dovrebbe possedere o, quantomeno, leggere, magari in inglese, per goderne appieno: non ne sarete delusi, i Pink Floyd hanno fatto centro ancora una volta.

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