La ditta Watkins & Thile aka Nickel Creek, produce da qualche anno, in California, dell'ottimo country/bluegrass e lo fa quasi come si faceva una volta. Ma vediamo in dettaglio di che accidempoli si tratta:
Abbiamo due fratelli, Sara e Sean Watkins, violino e chitarra, e Chris Thile, mandolino, affiancati da un potente e percussivo contrabbasso suonato da Mark Shatz. La voce solista si alterna nei vari brani, e i tre armonizzano in maniera molto emozionante. Qui parliamo del loro terzo album, del 2005 che, virato ROCK, suona ovviamente un po' più fuori dai soliti (bellissimi) schemi ROOTS (leggi coutry/irish).
Infatti è la prima volta in cui la produttice non è Alison Krauss, loro scopritrice - si esatto, la stessa Regina del country moderno (si, negli USA è una regina) che ha realizzato due anni fa quel gioiello roots di "Raising Sand" in compagnia di Sua Maestà Robert Plant.
E dunque si cambia registro. Le atmosfere si fanno un po' piu cupe, più aggressive rispetto ai due lavori precedenti. Basta ascoltare "Eveline", "Can't Complain", "Best Of Luck" fino all'apoteosi di "Helena", il pezzo spaccatutto del lotto in questione. Sembra di ascoltare una rock band in una sessione acustica, e l'effetto è a dir poco incantevole.
E' uno di quei cd che bevi come la cocacola, in tre sorsi, di quelli che non ti lasciano uscire dall'auto anche se sei arrivato a destinazione, alzi il volume a manetta (con "Helena" ti viene spontaneo perchè è già lei in levare) evvai col finalone e i cori a sbregabalòn!
...e ti vergogni, come se ti avessero sgamato con le dita nel naso!
Ci sono tre pezzi strumentali in linea con la tradizione, sui quali spicca la stradivertente "Stumptown" che evidenzia tra l'altro la compattezza e le notevoli capacità strumentali del gruppo.
Da segnalare anche una cover della Dylaniana "Tomorrow Is A Long Time" cantata superbamente da Sara.
La cattiva notizia l'ho tenuta per ultima, ovvero i tre ragazzuoli si sono sciolti dopo questo po po' di lavoro (sto abusando di linguaggio tipico DeBaseriano), ma non piangete, per carità, perchè i tre si sono aperti tre imprese individuali, in cui ognuno si canta le sue, e pure piuttosto bene. Da poco è uscito l'album da sola di Sara che, (ma vedi le fatalità) è supportato nell'impianto dai due maschietti. Gira che ti rigira...
Consigliato ai rockettari, ma dal cuore di panna!
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