“Nuvole al neon velano il cielo sulla città
e fugaci spigoli di luce tagliano a fette i vicoli del centro.
Profili in ombra si alternano a spazi accecati;
come istantanee tracciano un percorso all’apparenza casuale
ma in realtà frutto di un disegno divino.”

Forse è questo il jazz...

Dopo soli trent’anni di assenza la blue note “italiana”non lascia passare la mano e pubblica quest’album che personalmente ritengo uno dei migliori dell’anno. Nicola Conte disegna rotte per viaggiatori immobili e questa volta ci spinge fino alle lontane spiagge di Bahia dove si racconta di un magnifico ballerino che vibra nell’aria senza mai toccare terra.

Other Directions è un biglietto a kilometraggio illimitato, per luoghi senza tempo e i compagni di viaggio sono di indiscussa bravura a cominciare da Fabrizio Bosso ma anche Gianluca Petrella e Pietro Lussu. Sulle note di "Sea and Sand" Till Bronner apre le danze e i polmoni scaldano gli ottoni. Il crescendo è inarrestabile. Già con “Nefertiti” il magnifico ballerino rischia il collasso ma dalla sua fronte non traspare sudore. Gli interventi sono limpidi e precisi ma anche prepotenti come naturale difetto di chi sa come si suona il jazz. Grande omaggio a Coltrane e Davis; ed anche una citazione al sound di Llorca e Navarre nell’unico brano di chiara matrice nu-dance (Kind of Sunshine). Alla voce di Cristina Zavalloni il compito di chiudere in dolcezza quest’ora di ottima musica.

Come fosse in un racconto di Amado il magnifico ballerino si dissolve sulle ultime note di tromba (per altre direzioni) e sulla sabbia non resta traccia del suo passaggio... intanto, nel cielo di Bahia appare un sole splendente, quasi magnifico!

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