Todd Burdette non è certo uno che se ne sta con le mani in mano. Il chitarrista statunitense, conosciuto ai più per la sua attività in gruppi come Tragedy e His Hero Is Gone, ha dato vita, insieme al batterista Tim Call (Mournful Congregation, Sempiternal Dusk tra i tanti), a questo progetto chiamato Nightfell, realtà musicale attiva dal 2012 con già tre dischi all'attivo, dei quali l'ultimo è proprio questo "A Sanity Deranged", rilasciato nel settembre 2019, a quattro anni di distanza dal precedente "Darkness Evermore" del 2015.


Dopo anni trascorsi in gruppi dediti all'hardcore/crust più violento ed estremo, Burdette, con questa (relativamente) nuova entità musicale, deve aver deciso di esplorare territori sonori decisamente distanti. Infatti con "A Sanity Deranged" (così come i precedenti capitoli firmati Nightfell) si entra nei meandri più oscuri e desolati del death-doom, con ritmiche decisamente più lente e pesanti e un muro chitarristico oppressivo ed angoscioso. Se pensate quindi di trovare del materiale incendiario come in "Vengeance" (Tragedy) o "Monuments to Thieves" (His Hero Is Gone), probabilmente resterete un pelo delusi: qua si cambia aria, e non vi ci vorrà molto a rendervene conto.


La traccia d'apertura "No Life Leaves Here" è un manifesto programmatico del disco: dopo circa un minuto di pura atmosfera, esplodono dei riff di chitarra sulfurei e sinistri, supportati da una batteria cadenzata come non mai. Su tutto si erge il growl cavernoso di Todd Burdette, che s'inserisce perfettamente nell'impasto sonoro proposto. I primi riferimenti musicali che vengono in mente sono quelli di realtà affini come i finlandesi Krypts o Hooded Menace, anche se i nostri, lungi dall'essere una copia carbone, inseriscono anche delle aperture melodiche ed atmosferiche che rendono l'atmosfera generale ancora più decadente. Ciò accade, in misura maggiore, con la successiva "(As Now) We Must Succumb", brano più contorto e lungo dell'opener che si concede, nel finale, ad un crescendo di ritmo che aumenta la tensione fino alla conclusione del brano.


"To the Flame" e "The Swallowing of Flies", poste a metà album, sono probabilmente le tracce dove la componente doom del gruppo di Portland ha il sopravvento; in modo particolare la prima, dove i colpi cadenzati di batteria sorreggono dei cori spettrali che potrebbero essere accostati, per intensità emotiva, ai tedeschi The Ruins of Beverast. La title-track conclusiva, ovvero "Sanity Deranged", chiude perfettamente il lavoro, dimostrandosi una summa perfetta di tutte le caratteristiche musicali dei Nightfell: lenta e sulfurea all'inizio, essa cresce d'intensità fino a trasformarsi in una cavalcata death dal sapore old school fino alla conclusione.


La durata piuttosto breve dell'album (35 minuti di durata spalmati su 6 tracce totali) rende inoltre l'ascolto decisamente scorrevole, e permette ai nostri di concentrare un pugno d'idee in uno spazio temporale relativamente contenuto, evitando così lungaggini o sbrodolamenti che non aggiungerebbero nulla di più al valore complessivo del lavoro. Ottima anche la produzione, potente e nitida, capace di rendere alla perfezione il sound crudo e viscerale del reparto strumentale.


Tirando le somme, "A Sanity Deranged" è un prodotto decisamente valido, forse uno dei migliori lavori estremi usciti in questi ultimi anni. Un disco che, forse, avrebbe meritato anche più attenzione di quanta ne abbia ricevuta effettivamente fino ad adesso. Forse un battage pubblicitario maggiore avrebbe giovato di più, specialmente in un periodo come questo dove correnti musicali come il black e il death stanno attraversando una sorta di seconda giovinezza.


La 20 Buck Spin, etichetta americana molto attiva nei settori musicali di nicchia, ha centrato nuovamente il bersaglio.

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