Ce ne fossero di notti come queste. Il mondo, almeno quello musicale, diventerebbe un posto migliore. Soprattutto perché a prevalere sarebbe la voglia di confrontarsi con le altre realtà cercando di portare un contributo creativo degno di rilevanza e si potrebbe dimostrare in maniera inequivocabile che quella moltitudine di formazioni sotterranee (sempre tagliate fuori da "certi" veicoli mediatici, scritti, parlati o "downloadati" che siano) potrebbe emergere e trovare una propria dimensione alla luce del sole, perché ci hanno veramente frantumato le palle con una cultura, specie in questo posto chiamato Italia, in cui pare contare solo chi ripropone per la milionesima volta "Le Quattro Stagioni" di Vivaldi (per un pubblico bene e benestante) o vergognose porcate in salsa italica.
Simili pensieri e simili propensioni istintive al massacro sono chiaramente figlie del sound che mi ha accompagnato durante la stesura della recensione ed è quindi bene precisare, per coloro i quali non hanno avuto la fortuna di incrociare la band in occasione del disco di debutto ("The Faithless") del 2006, che i Nights Like These sono dediti a una poderosa amalgama di metal nelle sue forme meno commestibili, ovvero sludge, thrash/death rallentato e power groove granitico, e hardcore oscuro interpretato secondo regole di scrittura post apocalittica e con un mood alla Neurosis, che li impreziosisce ulteriormente. Incedere devastante (a volte tirato e a volte lento, ma non strisciante), chitarre ribassate, dinamiche sonore in movimento costante e approccio alla composizione di stampo progressivo (quindi facendo affidamento su strutture portanti complesse), il tutto accoppiato con una costante pesantezza, di suono e atmosferica (quasi psicotica, oltre che psichedelica), che caratterizza ciascuno dei dieci brani. Molto bene.
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