Quali soffocanti e pesantissime spalate di sterco vi sobbarcherete, inabissati nella palude provinciale della vostra bella casetta? E vi ci strozzerete pure, soffocati dai miasmi dell'ammoniaca, vi accascerete lenti e morirete nella merda, con la vanga che cascherà sul corpo flaccido a mò di rigida coltre e resterete lì, inzuppati di liquame. Per voi la musica è finita.
--- Il Grande Nero ha detto:"In culo..."; povertà di slancio, vecchi mumble mumblematici a ridosso del calore che li brucia. E quel corpo rigonfio nella pozza, che lo cercano? Alluvionato di melma, segherie che strappano nelle nottate piene d'afa, frantumi di neon nei supermercati elettrici ---- schiattavano forse ferocemente le timide impiegate?- E questo mi assomiglia pure giusto pe' sto lavoraccio 'nfame, de 'nsabbià la terra nera co la terra, pijo 'n pugno de sabbia e me la butto 'n bocca, a masticalla bene, a gustalla e poi ingoialla, senza bbeve, così, a secco!-----:"Che ha detto il Grande Nero?"----"Ha detto "IN CULO!"---"Ah...allora, vaffanculo!!!".
I vecchi mumblematici ci si raccapezzano ancora, eccome. Tiran su funesti occhi di melassa incattivita dal tempo e dal rancore e sputazzan bava corrosiva da quei dentacci marci di tabacco e rimuginano fitto fitto e fan collezione dei giovani pensieri. Senti il tragico tanfo del dovere. La vanga è già la, conficcata nello sterco. Il liquame attanaglia la fossa.
Chiudi bene la porta di casa.
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