"All of my songs can only be composed of the greatest of pains
Every single verse can only be born of the greatest of wishes
I wish I had one more night to live"
"Tutte le mie canzoni possono solo essere composte dal più grande dei dolori
Ogni singolo verso può solo nascere dal più grande dei desideri
Desidero avere una notte ancora da vivere"
Questi versi racchiudono perfettamente ciò che è il quarto e sofferto lavoro dei Nightwish. Abbandonate le melodiche e allegre sonorità power degli album precedenti, in questo disco si raccolgono una tavolozza di emozioni malinconiche e lacrimevoli, ma allo stesso tempo rabbiose e cupe. Un lavoro visibilmente più maturo sia dal punto di vista compositivo e strumentale che dal punto di vista dei testi.
Gli elementi che caratterizzavano gli album precedenti, come i virtuosismi di tastiera del co-fondatore e song-writer Tuomas Holopainen (ad esempio Gethsemane) o i vocalizzi operistici della frontwoman Tarja Turunen (ad esempio Swanheart) non trovano più posto in quest'ultimo lavoro, visibilmente sostituiti da sonorità più cupe e gotiche, caratterizzate dalla greve presenza delle chitarre più basse e aggressive, la presenza più accentuata delle linee di basso. Il gruppo con questo disco dà il benvenuto alla new entry nella band Marco Hietala (ex-Sinergy) sostituto del precedente bassista Sami Vanska. Per quanto riguarda il piano vocale, Tarja si appresta in esecuzioni più leggere e meno artificiose e impegnative (come in Oceanborn).
L'artwork in copertina è stato realizzato da Markus Mayer, che ha realizzato le cover di altri dischi del gruppo come Oceanborn e Wishmaster (anche la copertina di Once sarà ad opera sua): raffigura una donna genuflessa in un laghetto di ninfee mentre regge una rosa nera, mentre sullo sfondo troneggia un'imponente cascata incastonata in una foresta.
Ma passiamo all'analisi delle dieci tracce dell'album:
"Bless the Child" è il brano di apertura dell'album, dal quale verrà anche realizzato un video. Il tema portante di questa canzone ma anche di un po' tutto l'album è il ritorno all'infanzia. Un connubio perfetto tra musica orchestrale e corale, il tutto armonizzato dalla voce cristallina della cantante. È costante una certa atmosfera cupa e oscura in tutto il brano, spezzata a momenti da potenti assoli di chitarra.
"End of All Hope" mette in mostra la seconda faccia dell'album. Le sue sonorità power e grintose mettono in luce la rabbia e la potenza dirompente. Tutto il brano è sonoramente scandito dal doppio pedale del batterista Jukka, perfettamente armonizzato con i cori da un ritmo veloce e ritmato. Rappresenta la rabbia che accompagna la rassegnazione causata da una perdita, la perdita di una speranza che pervade tutto, anche la stessa innocenza. L'unica pecca di questo brano è il fatto di non essere ben reso nei live, poiché viene adottata la tecnica delle due voci sovrapposte, tipiche di Angels Fall First.
"Dead to the World" è un vero e proprio duello tra Tarja e il neo-bassista Marco, che con questa canzone ha il suo debutto alla voce. Si apre con un assolo di tastiera, che s'intreccia per tutta la canzone con la chitarra. Il titolo della canzone è tratto da un racconto di Edgar Allen Poe, "William Wilson" che contiene la frase "Yet henceforward art thou also dead-dead to the world, to heaven, to hope". Una tecnica molto utilizzata dai Nightwish è l'intervallo di tutta la canzone con un tratto dolce e calmo, che rende ancor più d'effetto il finale della canzone.
Arriviamo ad uno dei cavalli di battaglia dei Nightwish, ovvero "Ever Dream". Una ballata unica, singolo in Finlandia. È un magistrale connubio tra il sinfonico e l'heavy, anche se di per sé è una canzone abbastanza semplice e lineare. Forse proprio per questo è così orecchiabile e immediata. "All I ever craved were the two dreams /I shared with you. /
One I now have, will the other one ever dream remain. / For yours I truly wish to be." É evidente che il tema della canzone è la speranza in un prossimo cambiamento.
Dopo l'atmosfera onirica e surreale di Ever Dream, ecco che si posiziona al quinto posto della lista la potentissima "Slaying the Dreamer". Davvero una perla dell'album, le cui melodie heavy accompagnate dalle potenti chitarre e dalla linea di basso la rendono uno dei pezzi più forti dell'album, a tratti paragonata ad un lavoro dei Pantera. Il testo è stato ispirato dal momento in cui la band aveva iniziato ad avere successo, e Tuomas iniziava a sentirsi sotto pressione per tutta la faccenda "You bastards tainted my tool / Raped my words, played me a fool".
Dopo la potenza di questo brano, una "onesta e innocente ballad", come è stata definita da Tuomas, ovvero "Forever Yours". La melodia è abbastanza semplice, consiste in un'orchestra di violini davvero tranquilla che accompagna la voce di Tarja ed un pacatissimo flauto. Può a tratti ricordare la precedente "Two For a Tragedy", ma di sicuro è più armoniosa e soffusa.
Giungiamo ora ad una delle canzoni manifesto del gruppo, ovvero "Ocean Soul". È una canzone molto emotiva e sentita da Tuomas, poiché ha più volte dichiarato di sentirsi un tutt'uno con le onde del mare, l'altalenante respiro delle onde. Altalenante come il ritornello della canzone, una melodia molto trascinante, anche se non il massimo assoluto delle canzoni precedenti dal punto di vista musicale ma non dal punto di vista testuale, poiché è una canzone che Tuomas sente molto sua, è toccante e molto personale.
"Feel For You" è un'altra ballata di Century Child, molto semplice e calma di per sé, ma differisce da Forever Yours per il suo ritmo cadenzato e incalzante, anche se sicuramente non è uno dei punti forti dell'album.
"The Phantom of the Opera" è una cover del celebre tema del film omonimo di Andrew Lloyd Webber. Una delle cover più particolari realizzate dal gruppo, è anch'essa una perla di tutta la produzione dei Nightwish. Questa cover in chiave metal differisce dall'originale per il registro della voce femminile. Tuomas ha preferito che Tarja adottasse un registro più basso, non apprezzando gli acuti del brano originale. Maestrali sono i vocalizzi finali della vocalist, che lasciano spazio ad una libera interpretazione finale della canzone.
L'album si conclude con "The Beauty of the Beast". Un progetto ambizioso e sofferto, che racchiude nei suoi 10 minuti tutta la musica de Nightwish. È composta da tre differenti parti : "Long Lost Love", "One More Night to Live" e "Christabel". Ognuna di queste parti rappresenta uno stile diverso del gruppo: il suo lato malinconico e romantico, ma anche il suo lato potente e più pesante, che sfuma fino al finale. La prima, più tranquilla e calma, è caratterizzata da un'atmosfera fredda e nostalgica, in un maestoso crescendo tipico della struttura di una colonna sonora, per poi sfociare nel ritmo più incalzante e potente di "One More Night to Live", la voce di Tarja si sopreleva potente e cristallina sopra il coro e sopra orchestra. Concludono il brano queste parole:
"Oh, sweet Christabel. Share with me your poem.
For I know now, I'm a puppet on this silent stage
show.
I'm but a poet who failed his best play.
A Dead Boy, who failed to write an ending
To each of his poems."
Concluderei con queste parole tratte da "Bless the Child":
"I dreamt all my future. Relived my past.
And witnessed the beauty of the beast"
"La Bellezza della Bestia". Perchè è questo che vuol dire essere un artista. Riuscire a riscattarsi, a superare sé stessi, vedere oltre ciò che gli occhi umani vedono, vedere la bellezza, la purezza, anche nella bestia, nella rovina; dopo l'oscurità, la luce.
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