Ho appena finito di ascoltare per la quinta volta il CD "Dark Passion Play" (dalla doppia traduzione: "Oscura Rappresentazione della Passione (di Cristo)" o "Oscura passione di recitare/suonare") dei Nightwish. Per la quinta volta perché al primo impatto non lo avevo capito per niente. Le melodie infatti sono molto elaborate e i testi per niente banali. Holopainen sembra essersi completamente dedicato a questo lavoro per sfottere definitivamente la Turunen che si è intanto messa sotto controllo del suo nuovo maritino a cantare canzoni di un pop scoinvolgente. Certo nell'album non mancano riferimenti a questa vicenda che sembra aver toccato molto Tuomas (che ci fosse anche un po' di invidia per l'argentino? Mah, come dice sempre su tutti i suoi testi "lasciamo l'immaginazione al lettore").

La nuova cantante una certa Annette Olzon è una donna sulla trentina che a primo impatto può ricordare vagamente la Turunen, ma che ha un timbro completamente diverso. Se i Nightwish si erano caratterizzati per quella voce lirica da soprano adesso vi è un perfetto scoinvolgimento, nonostante la bravura di Holopainen di continuare lo stesso genere iniziato in "Once" (un misto fra gothic metal e symphonic metal; 2 punti per il pianista e 0 per la nuova stella pop) ci si trova davanti una voce decisamente meno forte ma più femminile, a mio parere. Un'altra saggia scelta di Tuomas perché se avesse preso la fotocopia della Turner allora avrebbe dimostrato che l'era dei Nightwish è finita, mentre così la rinnova, 3 a 0. Ma la guerra non è finita. A differenza di "Once" in "Dark Passion Play" l'orchestra e i cori sono inseriti in quasi tutte le canzoni in modo molto più definito che nell'album precedente, e questo incrementa la complessità dei brani. 4 a 0. Diciamo che se con quest'album Holopeinen voleva dimostrare che i Nightwish senza Tarja non perdono niente, anzi, c'è riuscito benissimo.

Analizziamo i brani.

Partiamo subito con "The Poet And The Pendulum" un brano di esattamente 13 minuti e 53 secondi, diviso in 5 parti. Non starò a raccontarvelo nei particolari ma vi dico che il tema principale è quello del racconto "il Pozzo e il Pendolo" di Edgard Allen Poesolo visto nella versione del periodo difficile che nel 2005 ha vissuto Holopeinen (arriva addirittura a descrivere la sua morte, certo che bisogna essere depressi forte...) comunque dopo il primo ascolto (nel quale viene il forte instinto di allontanarsi passo per passo dallo stereo, chiedendosi se il caro vecchio Tuomas non soffra oltre che di depressione anche di allucinazioni) è un brano veramente ben strutturato e anche piacevole all'ascolto e alla comprensione (ma non se siete abituati a generi pop con ritonelli a mo' di "Oh Nana sai qual'è il mio nome?" che oltre che a non avere senso molestano anche i nani... Vabbè basta sto andando fuori tema scusate i miei scleri).

Il secondo brano "Bye Bye Beautiful" è direttamente indirizzato a Tarja, dove la band si sfoga su di lei senza però mai ammettere di averla sostituita visto il punto che dice "... hai scelto la strada lunga ma noi aspetteremo!". Ancora una volta dobbiamo giocare d'immaginazione. A parte questo, c'è da ricordare la grandiosa performance del nostro amato vichingo Marco Hietala nel ritornello (quanto lo amo quando fa l'incazzato). Se dovessi continuare l'odiosa battaglia Holo-Turu di prima direi che siamo a un buon 5 a 0.

"Amaranth". Ok c'è gente che detesta questa canzone ma non posso non esprimere il mio amore per essa (non so avete fatto caso al mio nome) col suo ritmo un po' ottomanno, un lampo di luce nel Dark di Passion Play che racconta la storia di quest'uomo duro che in realtà nasconde della bontà dentro di se'. Annette completamente promossa nell'interpretazione, nonstante in alcune parte risulti un po' stridula, soprattutto perché sono ancora abituata al timbro più omogeneo di Tarja.

"Cadence Of Her Last Breath" è un brano che parla dell'ultimo respiro di una farfalla, che un uomo alla ricerca dell'eterna bellezza cerca di catturare. Per quanto riguarda il significato potrei fermarmi qui ma ricordiamoci che è una canzone scritta da quel doppiosensista di Holopeinen e quindi che potrebbe significare che l'ultimo respiro indica il momento in cui ci si innamora (ehi ehi piano col sentimentalismo, non va bene coi Nightwish!) che si cerca sempre di afferrare anche se è difficile perché dura pochissimo (ora vi riconosco! Distruggiamo ogni spiraglio di felicità! FUCK!). Ricordate che prima vi ho avvetrito sui miei vaneggi? Ecco tenetelo sempre a mente...

"Master Passion Greed", ossia Marcelo il marito argentino della Turunen: ecco i Nightwish versione scolaretti che iniziano a dare i nomignoli a tutti. Hanno almeno avuto la dignità di farla cantare completamente a Hietala perché mettere in mezzo Annette non era il caso, vista anche l'arrangiamento e alcune citazioni che fanno molto Children Of Bodom, i Nightiwish si intravedono e basta, quindi la canzone si differenzia in maniera particolare nell'album.

"Eva", il singolo di lancio di Annette, ormai diventato un culto, è la storia di una bambina derisa e non coinvolta nei giochi dei compagni ma che comunque non abbandona la speranza e decide di scappare per raggiungere un mondo lontano. Il ricavato di questo singolo è stato dato ad un'associazione per la tutela dei bambini. A mio parere è una delle canzoni migliori del disco, dolce e malinconica, che ricorda i momenti solitudine dell'infanzia di ognuno di noi.

"Sahara": "a ballad for a dark queen" e abbiamo detto quasi tutto. Le musiche ci portano in un atmosfera magica che mischia antico Egitto e Medio Oriente (vengono citate nel ritornello le 1001 notti, ma il titolo è Sahara... Tuomas 10 in inglese 5 in geografia...) da cui ci si si fa travolgere poco per volta, perché ai primi ascolti fa davvero uno strano effetto. Canzone adattissima per la voce di Annette, non credo che con Tarja avrebbe avuto lo stesso effetto, soprattutto nei vocalizzi.

"Whoever Brings The Night" la canzone più maliziosa del disco, anche se ovviamente niente è troppo esplicito, a tratti ricorda "la sposa cadavere" di Tim Burton ma comunque il significato è completamente diverso. Musica carina nonostante non sia nulla di troppo particolare, troppo veloce e ritmata per Annette che risulta ancora una volta stridula.

"For The Heart I Once I Had" una malinconica canzone in memoria del nostro vecchio cuore bambino perduto per sempre. Ai primi ascolti del disco la canzone può risultare un po' marginale nonostante la stupenda performance di Annette, ma dopo un po' è la canzone alla quale ci si si affezziona di più, tanto che mi sono ritrovata a cercare di cantarla sotto la doccia ma con scarsi risultati (eh si i Nightwish sotto la doccia). Continuate a ignorare i miei scleri per favore.

"The Islander", cantata da Marco (non in scream: ha una voce inaspettatamente gradevole) parla di un vecchio lupo di mare. Dal titolo all'inizio avevo pensato a un "Nemo II la vendetta del marinaio senza nome che si è trasferito all'Isola dei Famosi" (adesso metto via la canna promesso) ma è completamente un'altra cosa, quindi non posso neanche dire quale dei due prodotti sia meglio perché non hanno niente in comune.

"Last Of The Wilds" pezzo unicamente strumentale, in cui le musiche del nord d'europa si fondono in una fantastica "guerra" fra loro, qui si capisce tutto il lavoro dell'orchestra per questo album.

"7 Days To The Wolves" un inno alla distruzione e ai lupi, con un forte messaggio sul "vivere ma in mainera sensata perché i lupi potrebbero arrivare da un momento all'altro". La canzone più Power Metal del disco, ma comunque resta presente il perenne Symphonic Metal che accompagna tutto l'album. Ottimo duetto (ancora una volta) di Hietala (in scream) e della Olzon, voci molto compatibili.

E per ultimo, ma non meno importante "Meadows Of Heaven", una dolce canzone legata all'infanzia finlandese che ti fa rimpiangere di essere cresciuta in Italia con dei cori finali spettacolari, perfetti per chiudere l'album in grandissimo stile che lascia senza fiato, giusto per sospiare uno "wooow..." ad occhi spalancati alla fine della canzone e ricominciare subito ad ascoltare il disco.

Come sempre i Nightwish hanno stupito, pur rimanendo nel loro tipo di musica, tanto che sono riusciti a far apprezzare a pieni voti l'uscita di Tarja e l'entrata di Annette. Vedremo se questa acclamazione e questo stile continuerà all'uscita del prossimo album, Imaginarium... Staremo a vedere.

 

p.s.: grazie per aver sopportato i miei vaneggi, spero abbiate comunque preso sul serio dal recensione.

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